Discussione: etf o altro sul VIX o volatilità in generale
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12-02-09, 19:57 #1
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etf o altro sul VIX o volatilità in generale
Gentilemnte,
sapete dell'esistenza sui mercati americani o altro di etf (o altri strumenti) sul vix o sulla volatilità in generale?
Dato che gli americani sono avanti dovrebbe essereci qualcosa..
Grazie
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16-02-09, 17:34 #2
Re:etf o altro sul VIX o volatilità in generale
Ciao,
ETF sul VIX non ce ne sono....però ti posso fare un elenco di quelli che sono molto correlati al VIX:
ProShares UltraShort S&P500 (SDS) al 88%
ProShares Short S&P500 (SH) al 87%
ProShares UltraShort Dow30 (DXD) al 86%
ProShares Short Dow30 (DOG) al 86%
ProShares UltraShort MidCap400 (MZZ) al 85%
ProShares Short MidCap400 (MYY) al 84%
ProShares UltraShort Russell2000 (TWM) 83%
ProShares UltraShort QQQ (QID) 82%
ProShares Short Russell2000 (RWM )al 80%
ProShares Short QQQ (PSQ) 80%
Invece ci sono 2 nuovi ETN relativi al Vix emessi ai primi di febbraio e sono:
iPath S&P 500 VIX Short-Term Futures ETN (VXX)
iPath S&P 500 VIX Mid-Term Futures ETN (VXZ)
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16-02-09, 17:46 #3
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Re:etf o altro sul VIX o volatilità in generale
Oh che bello: e anche oggi ho imparato qualcosa di nuovo.
Che ETN non è solo il codice areoportuale di Estland, USA, ma è l'acronimo di Exchange Traded Note.
Se tra di voi c'è qualche ignorante come me, ecco cosa sono:
Exchange-traded note - Wikipedia
Exchange Traded Notes (ETN) - Investopedia
Exchange Traded Notes - An Alternative To ETFs
Da quanto ho capito, sono una specie di Bond, in estrema sintesi, strutturato sulla performance di un sottostante.
Tipo un'obbligazione strutturata ?Gabriele<br />http://www.gabrielevivinetto.it
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16-02-09, 18:49 #4
Re:etf o altro sul VIX o volatilità in generale
Esatto!
riporto di seguito l'articolo pubblicato sulla stampa il 05/11/2007
Usa: ETN (exchange traded notes) versione ETF dei bond strutturati
Hanno una fiscalità vantaggiosa rispetto ai fondi
New York. Gli ETF, Exchange Traded Funds, sono una formula di successo tanto riuscita tra il pubblico degli investitori, in America ma non solo, da generare una serie di varianti. Negli Stati Uniti, sull'ultimo grido chiamato ETN ci sono però nubi di tipo fiscale che potrebbero minarne la diffusione sul mercato, se le Finanze non accettassero l'interpretazione finora fornita dalle banche promotrici. In Europa sono già presenti da tempo gli ETC, Exchange Traded Commodities, ossia prodotti che sono legati all'andamento dei prezzi delle materie prime, dall'argento ai prodotti dell'agricoltura. Sono quotati anche a Milano, sia nella tipologia degli ETF-ETC che seguono il trend dei futures sui vari sottostanti, sia in quella di ETF-ETC che sono indicizzati al prezzo di una quantità di metallo fisicamente esistente quale base dell'investimento. Ma a piazza Affari, il carico fiscale su ETF o ETC è lo stesso, il 12,5% sui dividendi e sul capital gain. Ora dall'America arriva una nuova versione di ETF: si chiamano ETN, che sta per Exchange Traded Notes, e sono il parto di alcune tra le maggiori banche, come la Deutsche Bank, la JPMorgan Chase, la Goldman Sachs, la Barclays Bank e la Bear Sterns. Si tratta delle stesse banche d'investimento e d'affari che hanno fanno recentemente notizia (cattiva) per i bond legati ai subprime, ma il loro dinamismo recidivo non deve stupire, perché l'innovazione finanziaria è inarrestabile essendo promossa da due forze che non si esauriscono mai: la invenzione di prodotti finanziari che creino sempre nuove fonti di profitto per gli emittenti, e la ricerca costante di soluzioni che sfruttino le leggi fiscali per presentarsi più vantaggiose per i risparmiatori. Gli ETN, anzichè raggruppare in un paniere prestabilito (indice) certe azioni o bond, come avviene negli ETF, sono in pratica dei contenitori di "structured notes", o "obbligazioni strutturate". Una volta questi titoli erano offerti solo a investitori istituzionali o a facoltosi risparmiatori (in America, mentre in Italia la diffusione dei bond strutturati avviene da tempo, anche se non nella forma degli ETN). Adesso, sotto nomi commerciali quali "iPath" da parte della Barclays PLC o "element" della Deutsche Bank, le banche stanno creando prodotti i cui rendimenti sono indicizzati, come lo sono gli ETF, a basket predefiniti di titoli azionari, oppure di commodity, o di valute o di partecipazioni in partnership azionarie. L'attrattività di questi ETN è che, secondo il fisco Usa, possono essere considerati come "contratti prepagati" e non come fondi comuni o ETF. Questa, almeno, è l'interpretazione dei legali della Goldman Sachs e della Barclays a proposito dei propri ETN. L'ICI, l'Assogestioni statunitense, secondo il Wall Street Journal starebbe però preparando una lettera da mandare alla Commissione Finanze della Camera a Washington invitando i deputati membri a valutare se sia fiscalmente corretto che i fondi comuni e gli ETF siano da trattare in modo differente rispetto agli ETN. In pratica denunciano un illecito vantaggio per gli ETN, che puntano a diventare concorrenti sia dei fondi sia degli ETF. Da parte del ministero delle finanze non è ancora venuta alcuna chiarificazione esplicita sugli ETN: un portavoce ha solo confermato che l'agenzia delle imposte sta studiando i «contratti prepagati» ed altri derivati per le loro implicazioni fiscali. I rispamiatori devono considerare poi che la differenza tra ETF e ETN non è solo fiscale: mentre chi sottoscrive i primi diventa di fatto proprietario di quote di azioni del paniere, con gli ETN il sottoscrittore diventa creditore della banca emittente, e quindi ha da valutare pure l'affidabilità di quest'ultima nel rispettare l'impegno preso distribuendo gli ETN.
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17-02-09, 00:36 #5
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Re:etf o altro sul VIX o volatilità in generale
Volevo fare un commento, ma questo articolo lo ha già esposto per me:
Originariamente Scritto da Denis Moretto
Aggiungo anche che, appena ho iniziato ad interessarmi di finanza, una delle mie prime convinzioni del tutto personali, è stata quella di considerare tutti i prodotti strutturati come una, fatemi trovare il termine scientifico .... ah si, fregatura.
Comprami un certificate ?
Noooo, perchè lo devo comprare dalla banca, quando posso costruirmelo direttamente da me essendo certo al 100% della sua composizione ?
D'altra parte, gli emittenti di questi prodotti cosa mai faranno ? Acquistano gli strumenti sul mercato all'ingrosso, li impacchettano, ci applicano un ricarico, e li rivendono al dettaglio.
Traducendo: un Collar Certificate della Banca XYZ è fatto più o meno costruendo il collar vero e proprio con sottostanti ed opzioni, e poi rivendendolo come prodotto strutturato.
Ma allora questo fatidico mercato all'ingrosso quale sarebbe ? Mica mai che fosse l'IDEM, l'EUREX, il GLOBEX o che altro :whistle: ? Forte ! Questo mese ho operato su un mercato all'ingrosso, mi chiederanno mica la Camera di Commercio ?!?
O mi sbaglio forse :huh: ?Gabriele<br />http://www.gabrielevivinetto.it