Risultati da 1 a 7 di 7

Discussione: A che punto siamo

  1. #1

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    A che punto siamo

    Il tuo lapsus linguae ci fa capire che occorre attrezzarsi al peggio.

  2. #2

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    Re:A che punto siamo



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  3. #3
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    Re:A che punto siamo

    Quel grafico significa che se la linea rossa che è trimestrale farà così per tutto l'anno, il calo sarà del 6%. (istogramma blu)

    Cioè il PIL cala dell'8% ....

    domanda: è tanto solo l'8%?
    risposta: l'america si è avoluta più del messico al ritmo dell'1% anno!

    bella questa: mi faccio le domande e mi rispondo da solo..... :S
    ..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.

  4. #4

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    Re:A che punto siamo

    Per trovare un indice un po' positivo ....
    Baltic Dry Index ...

  5. #5

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    Re:A che punto siamo

    A gennaio e febbraio il fabbisogno dello stato italiano è salito del 70% abbondante rispetto all'anno prima, da 9 a 15 miliardi di euro.
    E chi lo finanzia questo nuovo debito? Gente che fa i conti per arrivare a fine mese e che svende azioni al -90% pur di avere qualche liquido?
    O meglio ancora, chi finanzia debiti crescenti quando tutti gli stati sono con il cappello in mano a emettere bond?
    La coperta sembra davvero un po' tanto corta...

  6. #6

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    Re:A che punto siamo

    Carissimi !!! Vi posto una news ormai non proprio fresca ma interessante. (vedi sotto)
    Che siano le manovre che presagiscono qualche problemino in casa Unicredit ?

    Se quando c'è aria di crisi si fa lo spin-off degli immobili per metterli al sicuro, o "fare cassa", allora nei prox mesi in casa di Unicredit ne vedremo delle belle!!!
    Spira un sinistro vento dell'Est .... (pare che i maggiori problemi arrivino dall'est europa). Pensate che si trovano in questa situazione: un socio ungherese deve farsi finanziare da Unicredit Italia (e lo finanziano) perchè Unicredit, in Ungheria, non concede più alcuna linea di credito. La cosa incredibile è che si tratta di un cliente solido tant'è che dall'Italia lo finanziano!!!


    [size=10pt]Unicredit cede i suoi immobili prestigiosi[/size]
    Trasferiti in un fondo riservato di Fimit 72 edifici, tra cui alcune sedi storiche della banca, per un valore di 930 milioni di euro

    MILANO - Unicredit ha ceduto 72 suoi immobili, compresa la sede centrale di piazza Cordusio a Milano, a un fondo riservato di Fimit Sgr per un valore di mercato di 930 milioni di euro. Nel fondo Omicron Plus immobiliare confluiscono quindi immobili per un totale di oltre 300mila mq di superficie. Oltre a quella di Milano (palazzo Broggi) figurano nell'elenco anche altre sedi storiche, come quella di Parma in via della Repubblica, quella di Bologna in via Indipendenza e quella di via dei Vecchietti a Firenze. Il valore di apporto è di 800 milioni di euro.

    280 MILIONI - La plusvalenza per Unicredit sarà di 280 milioni di euro. L'istituto avrà il 33% delle quote del fondo e ha collocato a investitori istituzionali il 62%; il restante 5% sarà collocato entro febbraio. Gli immobili restano locati al gruppo, con contratti della durata di 18 anni più 6. Il fondo avrà una durata di 15 anni e Unicredit avrà la prelazione per il riacquisto di alcuni immobili considerati strategici. L'annuncio della dismissione di parte del patrimonio immobiliare, insieme ad altre iniziative del gruppo (cessione del 3,3% di Atlantia e cessione da parte della controllata Bank Austria dei diritti sugli utili di alcune società partecipate) ha fatto segnare un rialzo del titolo a Piazza Affari.

  7. #7

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    Re:A che punto siamo

    Girano voci di provenienza "romana", non so quanto fondate, che stia anche faticando ad onorare i mutui immobiliari a suo carico per problemi di liquidità. Il mercato spesso esagera, ma non si accanisce mai così pesantemente senza motivo... purtroppo!

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