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Discussione: I fondi della Morte

  1. #1

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    I fondi della Morte

    Lasciate ogni speranza voi che entrate.

    Riporto 2 news che mi hanno colpito ....
    .... se siamo arrivati fino a qui .... che fiducia si può dare ancora al "sistema" ? (nessuna come sempre, OK?)

    http://www.tmnews.it/web/sezioni/top...7_170901.shtml

    I fondi morte della Deutsche Bank, più muori più guadagni

    E' bufera sui "Db Kompass Life": scommesse sulle aspettative di vita di 500 cittadini over 70



    Roma, 7 feb. (TMNews) - Il nome è criptico, e forse non a caso: "Db Kompass Life". Così vengono definiti alcuni fondi - piuttosto speciali - della Deutsche Bank che negli ultimi giorni stanno procurando una valanga di critiche alla prima banca tedesca, poiché in pratica l'investimento altro non è che una scommessa sull'aspettativa di vita di un gruppo di persone.

    A grandi linee il DB Kompass Life 3 funziona così: se le persone di riferimento su cui si "punta" vivono a lungo ci guadagna la banca, nel caso contrario a trarre profitto è l'investitore. Il campione di riferimento sono 500 cittadini americani over 70, le cui condizioni di salute vengono monitorate costantemente.

    Le polemiche sono nate solo adesso, con il Db Kompass Life 3, terza versione del Db Kompass Life 1 e 2. Nei primi due, i fondi della Deutsche Bank erano costituiti da polizze di cittadini statunitensi che non potevano più permettersele e le rivendevano a istituti e fondi hedge. Ma per la terza versione la DB non è riuscita a trovare un numero sufficiente di polizze assicurative e allora le ha sostituite con polizze sulle vite reali di un gruppo di persone tra i 75 e gli 82 anni.

    "Il modello finanziario di questo fondo, a nostro parere, è contrario alla nostra morale e alla dignità umana", ha tuonato l'Associazione banche tedesche citata dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung.


    http://archiviostorico.corriere.it/2...80321138.shtml
    Wall Street scommette sui tempi della vita

    La crisi è legata anche alla leggerezza con cui il mercato è stato riempito di strumenti innovativi



    E' cominciata come una delle tante storie di utile diversificazione dei mercati finanziari: risparmiatori che, arrivati a una certa età, con i figli ormai cresciuti ed entrati nel mercato del lavoro, vendevano le loro polizze-vita a società specializzate perché non sentivano più il bisogno di assicurarsi e non volevano più pagare le loro rate. Negli Stati Uniti è finita con gli anziani in buona salute inseguiti dai broker fin nelle case di riposo con la proposta di sottoscrivere una polizza-vita nuova di zecca e di rivenderla subito dopo. Incassando un compenso di qualche migliaio di dollari, ma senza sapere chi sarà l' acquirente finale della polizza: colui che da quel momento avrà interesse a una sua morte prematura. Sulla porta dell' ospizio della contea di San Luis Obispo, in California, è addirittura comparso un cartello di uno di questi agenti che, con onesta sfrontatezza, si presenta ai suoi possibili clienti come il rappresentante di «investitori intenzionati a speculare sulla vostra aspettativa di vita». La crisi finanziaria che sta travolgendo una parte del sistema creditizio americano e alimenta la recessione, nasce dal disastro dei mutui «subprime» ma, più in generale, dalla leggerezza con la quale, in assenza di regole, il mercato è stato riempito di strumenti innovativi ma anche fragili, senza valutarne reale consistenza e rischi. La vicenda dei «death bonds» (letteralmente «obbligazioni della morte») è una finestra aperta su questo fenomeno: un business che ha attirato avventurieri ma anche le più celebri banche d' affari di Wall Street. Uno strumento nato per offrire una possibilità in più al risparmiatore, è, così, diventato un altro modo per confezionare «jumbo bonds»: pacchetti di polizze trasformate in maxi-emissione obbligazionaria di cui nessuno è più in grado di valutare il grado di rischiosità. Dentro ci può essere di tutto. A Los Angeles, ad esempio, due broker sono stati denunciati dopo aver convinto tutti i duemila fedeli di una chiesa evangelica afro-americana a sottoscrivere e rivendere una polizza che gli investitori consideravano particolarmente conveniente, visto che i neri - negli Usa - vivono mediamente meno degli altri gruppi etnici. Vicende sulle quali, a volte, è difficile dare giudizi perentori. Si è cominciato a investire sulle aspettative di vita negli anni ' 80, con i malati di Aids. Chi comprava le loro polizze scommetteva su una morte imminente, ma dava a questi malati le risorse per pagarsi cure migliori. Raccapricciante ma utile, negli Usa della sanità privata. Riprodotto in mille modi e degenerato, quel meccanismo ha dato vita a un mercato sul quale, alla fine, sono saltate anche le grandi banche, convinte che, per quanto macabri possano essere, i «death bonds» siano destinati a diffondersi sempre più man mano che invecchia la ricca generazione del «baby boom». A dicembre Goldman Sachs ha addirittura lanciato il suo «mortality index» per misurare le aspettative di vita degli anziani. Ma ora l' implosione del mercato dei derivati spinge tutti i «big» a una pausa di riflessione. massimo.gaggi@rcsnewyork.com
    Gaggi Massimo

    Pagina 44
    (21 marzo 2008) - Corriere della Sera

  2. #2

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    Ma non solo.
    In Italia si erano costituiti dei fondi che avevano acquistato un certo numero di quelle polizze e vendevano le quote del fondo.

    Inoltre una nota società assicuratrice Svizzera le accettava come base per emissione di polizze equivalenti a fidejussioni assicurative da offrire ad una banca, loro collegata, per ottenere finanziamenti per imprese.

    Parlo dal 2000 al 2006.

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