Quale delle due?

[pidi10]

Sono incapaci di abbandonare gli schemi mentali che hanno usato per anni.
Non sono in grado o non hanno il coraggio di avere idee nuove che tengano conto della realtà, che stanno dimostrando di non conoscere e che certamente non è quella che loro hanno vissuto nei loro palazzi.
Hanno bisogno di molto più tempo per maturare.
Potrebbe essere la dimostrazione che la crisi è appena cominciata e che forse ci sarà bisogno di un cambio generazionale per essere risolta.

[dichiara.maurizio]

Il discorso fondamentale é che siamo schiavi ..prima il potere lo tenevano gli imperatori ed era chiaro che tutti i sudditi dovevano lavorare e pagare il dazio! adesso non è cambiato nulla c'è il capitalismo con le holding: è crisi e le conseguenze sono della plebe!!!
:S

[Cagalli Tiziano]

Si, però sembra che abbiano fatto togliere il tappo alla barca sulla quale stanno navigando pure loro!

Il concetto è semplice: in un mondo come il nostro, cioè la terra, che è una cosa finita nel senso che ha dei limiti, che si può misurare, che ha una vita, una durata, un peso, ecc,...non è possibile usare uno strumento come il PIL che deve sempre crescere. Sempre, sennò si entra in crisi. Questo è l'errore, aver voluto misurare il nostro benessere con uno strumento che deve sempre crescere. Sempre.

Sempre...ma che vuol dire?.... Che senso ha, ben sapendo che tutte le persone che ci sono adesso sul pianeta, bambini compresi, tra 100 anni non ci saranno più!

(Eccetto Rita Levi e pochi altri! )

[Gauss]

Nei giorni scorsi Obama ha dichiarato:
"We can no longer afford to spend as if deficits do not matter and waste is not our problem,"
"We can no longer afford to leave the hard choices for the next budget, the next administration, or the next generation."

Peccato che le proposte per tagliare i 121 programmi di spesa identificati dalla casa bianca come non necessari ammontano a 0,5% dei 3,55 migliaia di miliardi di $ che Obama ha stanziato per l'anno fiscale iniziato in ottobre ..... in pratica si predica bene e si razzola male.
[img][/img]

in pratica i tagli non si vedono ...... :evil:

in questi ultimi mesi mi trovo un po in difficoltà nelle traduzioni .... perchè si parla di ... million, e sono milioni di dollari; Billion, e sono miliardi di dollari; ma caspita ... Trillion .. sono migliaia di miliardi ..... sono veramente un bel pacco di soldi !!!!

[enzolo]

Non sai quanto mi trovi d'accordo...

peraltro a che serve avere una barca di soldi se non si è felici ?

Forse, avendo statistiche serie alla mano, i casi di suicidio sono in proporzione maggiori tra chi ha un relativo "benessere" (o lo ha perso...) e soffre di "mal di vita", rispetto a chi "non ha gli occhi per piangere"... che non ha probabilmente nemmeno il tempo di pensarci a farla finita... per sbarcare il lunario...

Il piacere di vivere non può dipendere solo dal PIL... ma anche di cosa ci fai con quel PIL... o sbaglio ?

Un caro saluto

Si, però sembra che abbiano fatto togliere il tappo alla barca sulla quale stanno navigando pure loro!

Il concetto è semplice: in un mondo come il nostro, cioè la terra, che è una cosa finita nel senso che ha dei limiti, che si può misurare, che ha una vita, una durata, un peso, ecc,...non è possibile usare uno strumento come il PIL che deve sempre crescere. Sempre, sennò si entra in crisi. Questo è l'errore, aver voluto misurare il nostro benessere con uno strumento che deve sempre crescere. Sempre.

Sempre...ma che vuol dire?.... Che senso ha, ben sapendo che tutte le persone che ci sono adesso sul pianeta, bambini compresi, tra 100 anni non ci saranno più!

(Eccetto Rita Levi e pochi altri! )

[playoptions]

carlologli ci invia da postare:


Da Albert Einstain (Ulma, 14 marzo 1879 -Princeton, 18 aprile 1955)

"Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perchè la crisi porta progresso.

La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, inibisce il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. La convenienza delle persone e delle nazioni è di trovare soluzioni e vie d'uscita.

Senza crisi non ci sono sfide, e senza sfida la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E' nella crisi che emerge il meglio di ciascuno, perchè senza crisi ogni vento è una carezza. Parlare della crisi significa incrementarla e non nominarla vuol dire esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro.

Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi che ci minaccia, cioè la tragedia di non voler lottare per superarla".