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  1. #1

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    Il sottostante e le sue opzioni

    Salve a tutti anche a chi, recentemente giunto in questo Forum non mi conosce.

    Torno da un lungo viaggio culturale e forse ho qualcosa da dire.

    L’opzionista ha un vantaggio sui suoi colleghi traders, conosce le opzioni.
    La maggior parte dei traders non le conosce.

    Ma quest’ultima parte conosce bene i sottostanti.
    E forse l’opzionista non li conosce abbastanza.

    Gli opzionasti che guadagnano costantemente nel tempo sono, da quanto ne so io, coloro che erano traders e si sono sottoposti a studi per apprendere le tecniche sulle opzioni.

    Conoscere il sottostante significa saper annusare il mercato.
    Conoscere le opzioni significa essere potenzialmente in grado di gestire il rischio del sottostante meglio di chi non le conosce.

    Io ho passato gli ultimi mesi a studiare un sottostante, il Bund.

    Nel 2006 senza conoscere nulla di trading feci un corso con Tiziano per apprendere le opzioni.
    Pensavo di aver capito tutto, ma non era così.

    Ho cominciato a capire veramente le opzioni solo quando ho cominciato guardarle da trader di sottostante.

    Ho imparato molte cose che se volete col tempo posso raccontarvi.

    Oggi dopo tutti questi mesi mi ritrovo che mi sono perso alcuni sviluppi nelle opzioni, ma ho acquisito una visione generale del mercato che consente di guadagnare costantemente nel tempo. Magari poco. Che però per noi significa traguardi irraggiungibili per investitori comuni.

    D’altra parte nella vita occorre fare delle scelte.

    Quindi ho pensato che avviare questa discussione sul sottostante e sulle opzioni in funzione del sottostante, anche in concomitanza con il lancio di Bee Trade, potesse essere un’idea accettabile.

  2. #2
    L'avatar di familytaz
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    Citazione Originariamente Scritto da pidi10 Visualizza Messaggio
    Salve a tutti anche a chi, recentemente giunto in questo Forum non mi conosce.
    Ciao Pidi e benritrovato

    Citazione Originariamente Scritto da pidi10 Visualizza Messaggio
    L’opzionista ha un vantaggio sui suoi colleghi traders, conosce le opzioni.
    La maggior parte dei traders non le conosce.

    Ma quest’ultima parte conosce bene i sottostanti.
    Condivido !

    [/QUOTE] Quindi ho pensato che avviare questa discussione sul sottostante e sulle opzioni in funzione del sottostante, anche in concomitanza con il lancio di Bee Trade, potesse essere un’idea accettabile. [/QUOTE]

    Propria una bella idea

  3. #3
    L'avatar di Cagalli Tiziano
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    Citazione Originariamente Scritto da pidi10 Visualizza Messaggio
    L’opzionista ha un vantaggio sui suoi colleghi traders, conosce le opzioni.
    La maggior parte dei traders non le conosce.

    Ma quest’ultima parte conosce bene i sottostanti.
    E forse l’opzionista non li conosce abbastanza.


    Quindi ho pensato che avviare questa discussione sul sottostante e sulle opzioni in funzione del sottostante, anche in concomitanza con il lancio di Bee Trade, potesse essere un’idea accettabile.


    Ciao Pietro e ..ben riletto!

    Hai pefettamente ragione,
    nemmeno io pensavo che il trader in opzioni NON conoscesse il sottostante, davo per scontato questo passaggio.

    Le tantissime richieste di corsi adeguati sui sottostanti, sull'analisi di questi, la compilazione di sistemi, mi ha convinto a fare questo grosso investimento che si chiama beeTrader e a questo abbiamo abbianato corsi per le tecniche del trader in sottostanti.

    Quindi siamo in sintonia!

    Le discussioni che nasceranno avranno lo stesso sapore di quelle che abbiamo fatto in questi ultimi lunghi anni e, come le precedenti, saranno motivo di confronto, di analisi dei pensieri e di scambi di tecniche che per tanti saranno una autentica sorpresa.


    Concludo chiedendo di fare un piccolo sforzo e ricordarsi che beeTrader non è solo un software per il trader, altrimenti, a parte il fatto che sarei entrato in concorrenza con ditte mille volte più grandi della mia, non sarebbe servito a quasi nulla: beeTrader è l'innovazione per il trader, è il suo network!!

    Da beeTrader il trader potrà noleggiare tutte le applicazioni che saranno attivate e che vanno da indicatori specifici a trading system automatici che si potranno avere anche per 1 solo giorno per non dimenticare la Trading Room, ovvero la concreta possibilità di replicare in tempo reale trad veloci di breve durata e comunque chiusi nella giornata.
    Stiamo facendo delle prove da più di un mese ed i risultati sono veramente soddisfacienti.


    Quindi, cari amici, prepariamoci ad un percorso parallelo alle opzioni, un percorso più semplice ma comunque impegnativo, da affronatare con dedizione ed impegno.

    Il motto di tutti sarà: dite la vostra ed io dirò la mia!


    Sposto questa discussione nell'area dedicata di beeTrader.
    ..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.

  4. #4

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    Ciao Tiziano,

    Io ti suggerisco di lasciare questa discussione nell'area di "Oggi parliamo di" per i seguenti motivi:

    Chi accede all'area Bee Trade ha già fatto la sua scelta chi invece accede all'area d "Oggi parliamo di" non è detto che l'abbia ancora fatta. Partecipare a questa discussione non deve necessariamente significare di aver già deciso di utilizzare Bee Trade. Al contrario la partecipazione potrebbe costituire un viatico per effettuare la scelta. Anche se questo non è assolutamente lo scopo.

    Il numero dei visitatori all'area "Oggi parliamo di" è superiore a quello dei visitatori dell'area "Bee Trade", almeno attualmente. Quindi una voce che parla di sottostante e opzioni fuori da ogni schema precostituoto potrebbe avere una valenza superiore alla stessa incanalata dentro logiche a cui il trader si deve sentire libero di aderire autonomamente.

    Io ancora non conosco Bee Trade a fondo e quindi non sarei in grado di rispondere ad eventuali domande in merito.

    Infine sarebbe controproducente che questa discussione fosse percepita come strumentale allo sviluppo di Bee Trade, in quanto nasce da considerazioni maturate in un periodo precedente a quello del lancio di Bee Trade, che pur essendo discusse in concomitanza al suo lancio, restano completamente indipendenti da quel software specifico.

    Gli esempi che eventualmente io potrò fare, potranno poi essere commentati da chiunque altro al fine magari di mostrare quanto sia efficiente realizzarli con l'utilizzo di Bee Trade.
    Ultima modifica di pidi10; 17-10-13 alle 11:44

  5. #5

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    Incomincio a darvi una prima notizia, che però è brutta.
    Chi guadagna con il trading è il 5% della totalità dei traders.
    E’ giusto.
    Ma all’interno di quel 5% ci sono due tipi di traders.
    Quelli che con la forza finanziaria riescono a muovere il prezzo del sottostante e quelli che non riescono a farlo.
    Purtroppo noi facciamo parte della seconda categoria.

    Noi non possiamo competere con coloro che fanno parte dell’altra categoria.
    Perché la loro operatività è totalmente diversa dalla nostra.

    Faccio un esempio:
    Immaginate una grossa banca, magari americana, che abbia un servizio di brokeraggio per i clienti ed un autonomo dipartimento di trading.

    Il servizio di brokeraggio riceve gli ordini dai grossi clienti per investire o disinvestire grossi capitali su vari sottostanti. Per farlo si deve organizzare e con un giorno di anticipo stila un programma giornaliero di interventi sul mercato.

    Questo programma viene inviato anche al dipartimento autonomo di Trading che a sua volta lo valuta, ma non dal punto di vista dei clienti, ma dal proprio punto di vista di Banca di Investimenti.

    Ipotizziamo che nel programma del servizio di brokeraggio sia previsto un cospicuo acquisto di un certo sottostante, da dilazionare nella giornata per non far salire il prezzo dello stesso.

    Il dipartimento di trading a questo punto potrebbe ipotizzare un proprio intervento nel mercato vendendo un numero adeguato di Put su quel sottostante.

    Quindi una volta deciso la mattina a volatilità alta si posiziona.
    All’ora stabilita inizia l’acquisto di sottostante da parte del dipartimento di brokeraggio che per quanto possa essere effettuato progressivamente il prezzo lo fa aumentare.
    Al termine dell’operazione il mercato si è convinto che si sta di fronte ad un trend e per il principio dell’inerzia sempre più traders continuano a comprare sottostante.
    Quindi il prezzo continua a crescere anche dopo che il grande acquisto è terminato.

    Ma arriva un momento in cui la crescita inizia a rallentare.
    A quel punto il dipartimento trading della Banca ricompra le Put ed ottiene un guadagno autonomo che non avrebbe mai potuto conseguire se non avesse avuto l’informazione al suo interno.

    E’ evidente che noi con questo tipo di traders, che riescono a muovere il prezzo del sottostante e che spesso hanno un'operatività che non viene neppure registrata sugli OI, non possiamo confrontarci. Ma costoro stanno dentro a quel 5%.

    Quindi lo spazio riservato a noi nel club del 5% è di assoluta minoranza. E’ questa la brutta notizia.

    Guadagnare in borsa è arduo, molto più arduo di quanto si possa ritenere.
    Ma si è facilitati di molto se almeno il sottostante, anche se non lo si può far muovere a piacimento, lo si conosca bene.

    Il modo di guadagnare costantemente nel tempo c’è! (sottolineo il “costantemente nel tempo”)
    Il “trucco” sta nella corretta visione del mercato.
    E tale visione ha come oggetto prevalente il sottostante.
    Ultima modifica di pidi10; 17-10-13 alle 11:39

  6. #6

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    Salve a tutti anche a chi, recentemente giunto in questo Forum non mi conosce.

    Salve Pidi e ben ritrovato

    Ho imparato molte cose che se volete col tempo posso raccontarvi.
    Non vediamo l'ora .


    Saluti Fab

  7. #7

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    Incomincio a darvi una prima notizia, che però è brutta.
    Chi guadagna con il trading è il 5% della totalità dei traders.
    E’ giusto.
    Ma all’interno di quel 5% ci sono due tipi di traders.
    Quelli che con la forza finanziaria riescono a muovere il prezzo del sottostante e quelli che non riescono a farlo.
    Purtroppo noi facciamo parte della seconda categoria.

    Noi non possiamo competere con coloro che fanno parte dell’altra categoria.
    Perché la loro operatività è totalmente diversa dalla nostra.

    Faccio un esempio:
    Immaginate una grossa banca, magari americana, che abbia un servizio di brokeraggio per i clienti ed un autonomo dipartimento di trading.

    Il servizio di brokeraggio riceve gli ordini dai grossi clienti per investire o disinvestire grossi capitali su vari sottostanti. Per farlo si deve organizzare e con un giorno di anticipo stila un programma giornaliero di interventi sul mercato.

    Questo programma viene inviato anche al dipartimento autonomo di Trading che a sua volta lo valuta, ma non dal punto di vista dei clienti, ma dal proprio punto di vista di Banca di Investimenti.

    Ipotizziamo che nel programma del servizio di brokeraggio sia previsto un cospicuo acquisto di un certo sottostante, da dilazionare nella giornata per non far salire il prezzo dello stesso.

    Il dipartimento di trading a questo punto potrebbe ipotizzare un proprio intervento nel mercato vendendo un numero adeguato di Put su quel sottostante.

    Quindi una volta deciso la mattina a volatilità alta si posiziona.
    All’ora stabilita inizia l’acquisto di sottostante da parte del dipartimento di brokeraggio che per quanto possa essere effettuato progressivamente il prezzo lo fa aumentare.
    Al termine dell’operazione il mercato si è convinto che si sta di fronte ad un trend e per il principio dell’inerzia sempre più traders continuano a comprare sottostante.
    Quindi il prezzo continua a crescere anche dopo che il grande acquisto è terminato.

    Ma arriva un momento in cui la crescita inizia a rallentare.
    A quel punto il dipartimento trading della Banca ricompra le Put ed ottiene un guadagno autonomo che non avrebbe mai potuto conseguire se non avesse avuto l’informazione al suo interno.

    E’ evidente che noi con questo tipo di traders, che riescono a muovere il prezzo del sottostante e che spesso hanno un'operatività che non viene neppure registrata sugli OI, non possiamo confrontarci. Ma costoro stanno dentro a quel 5%.

    Quindi lo spazio riservato a noi nel club del 5% è di assoluta minoranza. E’ questa la brutta notizia.

    Guadagnare in borsa è arduo, molto più arduo di quanto si possa ritenere.
    Ma si è facilitati di molto se almeno il sottostante, anche se non lo si può far muovere a piacimento, lo si conosca bene.

    Il modo di guadagnare costantemente nel tempo c’è! (sottolineo il “costantemente nel tempo”)
    Il “trucco” sta nella corretta visione del mercato.
    E tale visione ha come oggetto prevalente il sottostante.

    Salve Pidi e bentornato, sarà un piacere oltre che estremamente didattico ricominciare a rileggerti

  8. #8

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    Premetto che io parlerò solo di trading intraday.

    Per visione del mercato intendo il modo di percepirlo, la capacità di riconoscere i punti di potenziale contrasti, quella di prevedere i momenti più difficili, quella di sapere in anticipo quando, perché e dove ci sarà lateralità o trend nell’andamento del prezzo, quella di percepire gli attori presenti, quella di sentire le accelerazioni o i rallentamenti, quella di sentire in anticipo che il prezzo sta per invertire e tante altre cose che vedremo.

    Cioè la visione del mercato è costituita da serie di informazioni che, quasi istintivamente il trader acquisisce sia all’inizio che nel corso della giornata.

    Cominciamo dal formarsi della prima candela della mattina.

    Osserviamo il grafico e vediamo che per quella giornata è completamente vuoto.
    Eppure quel grafico vuoto contiene già un numero notevolissimo di informazioni.

    Io lo vedo come un campo di battaglia all’alba.
    La luce inonda la vallata e dalla collina si vedono chiaramente gli eserciti schierati, le altre colline, gli anfratti dove ripararsi ecc.

    La battaglia è tra due eserciti, quello rialzista e quello ribassista.

    La prima cosa che vediamo nel grafico noi opzionisti sono gli strike.
    Sappiamo che sugli strike sono posizionati gli opzionisti che hanno venduto opzioni, cioè coloro che si sono accollati un rischio contro il pagamento di un premio e che intendono usare una parte di quel premio per difendere la loro posizione sul loro strike.
    Su ogni strike ci sono opzionisti rialzisti che hanno venduto Put e ribassisti che hanno venduto Call.

    La seconda cosa che vediamo nel grafico, se settata opportunamente, sono i Pivot Point.
    I Pivot Point derivano da un calcolo matematico che individua 7 livelli di prezzo, uno centrale, tre rialzisti e tre ribassisti.

    Tale calcolo determina la distanza tra i vari livelli in base alla volatilità del sottostante del giorno precedente.

    Mentre gli strike sono fissi i Pivot Point variano ogni giorno e sono calcolati partendo dai 4 valori del prezzo del giorno prima e cioè dall’High, dal Low, dall’Open e dal Close.

    Su ogni Pivot Point si posizionano gli operatori che lavorano sul sottostante e che riconoscono in quel livello un livello sensibile per la loro posizione.

    Normalmente per individuare i livelli di supporto o di resistenza si va indietro nel tempo e si evidenziano le zone di tensione, cioè quelle da cui il prezzo ha tentennato a distaccarsi. Quei valori sono quelli a cui molti investitori, che hanno nel passato operato agli stessi livelli, sperano che il prezzo torni allo scopo di chiudere le loro operazioni o di aprirne di nuove oppure temono che ciò accada e sono pronti a difendere le posizioni.

    Ma tali aree “antiche”più che livelli di prezzo sono fasce di prezzi. E se ognuno si mette a difendere il suo prezzo, la forza dell’azione corale può perdere di efficacia.

    Allora questi traders fanno una scelta di convenienza una specie di associazione a difesa della zona. Si posizionano sul Pivot Point più vicino al prezzo che loro intendono difendere. In questo modo su quel Pivot Point si concentra una potenza di fuoco maggiormente in grado di difendere la posizione.
    Il giorno dopo i Pivot Point cambiano e con loro anche il livello su cui costoro si posizionano.

    Molti sottovalutano la potenza di Pivot Point perché vengono ricalcolati ogni giorno sulla base dei prezzi del giorno prima e poiché basta che la serata precedente, all’ultimo minuto, ci sia un nuovo massimo o minimo, come spesso accade, che la posizione dei Pivot Point del giorno dopo cambi. Quindi i Pivot Point contengono una dose di casualità che per molti toglie importanza ai Povot Point e non ne giustifica l’accanimento della sua possibile difesa.

    Invece i Pivot Point si dovrebbero chiamare Meeting Point perché al mattino senza alcun cenno di intesa, quasi automaticamente, gli investitori di sottostante vi posizionano sopra i loro cannoni.

    Alla fine abbiamo 2 eserciti schierati, uno ribassista ed un altro rialzista, che a loro volta sono composti da reparti di opzionisti e reparti di investitori in sottostante.

    Normalmente tutti questi livelli sono riconosciuti importanti perchè sono supporti e resistenze.
    Ma questa valutazione è riduttiva ed occorre guardare oltre, e cambiare la propria visione tradizionalistica del mercato.

    Questi livelli sono anche i livelli in cui il prezzo avrà andamenti di lateralità.
    Perché su questi livelli ci sarà battaglia tra i due eserciti e quindi i rovesciamenti di fronte saranno continui.

    Cioè la lateralità non è un andamento del prezzo, ma è lo stato del terreno su cui il prezzo deve camminare.
    E’ come il cosiddetto “intellisense” per il puntatore del mouse, quando passa su una zona particolare accade qualcosa, come ad esempio il cambiamento di un colore, che dipende dalla zona su cui si trova.

    Quindi una volta individuati gli strike e i Pivot Point conosciamo anche in quali zone il prezzo procederà in lateralità.

    Ecco che la prima candela della giornata non si è ancora conclusa e noi già sappiamo moltissime ed utilissime cose del mercato, solo per merito della visione che di esso abbiamo.

  9. #9

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    Ringrazio Tiziano e tutti i vecchi amici per il caloroso ben tornato che mi hanno voluto riservare.

  10. #10

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    I Pivot Point derivano da un calcolo matematico che individua 7 livelli di prezzo, uno centrale, tre rialzisti e tre ribassisti.
    Bentornato Pietro!
    Io non ho mai usato i pivot ma casualmente sono nella mia to do list, il tuo post, di cui ti ringrazio, li fa salire nella graduatoria

    le formule sono queste?

    Pivot Point (P) = (Prezzo High + Prezzo Low + Chiusura) /3

    Primo Livello di supporto e resistenza:
    Resistenza (R1) = (2 * P) – Prezzo Low
    Supporto (S1) = (2 * P) – Prezzo High

    Secondo Livello di supporto e resistenza:
    Resistenza (R2) = P + (R1 – S1)
    Supporto (S2) = P – (R1 – S1)

    Terzo Livello di supporto e resistenza:
    Resistenza (R3) = Prezzo High + 2 * (P – Prezzo Low)
    Supporto (S3) = Prezzo Low – 2 * (Prezzo High – P)

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