Discussione: Mercati e Trading...dal punto di vista Legale
Visualizzazione Ibrida
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17-01-15, 10:19 #1
Negli Sati Uniti, invece, il primo provvedimento legislativo tendente a regolamentare l'attivtà di negoziazione e scambio degli strumenti fiananziari lo abbiamo, successivamente alla grande crisi del 1929, con il Securities Act del 1933.
" Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta "
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19-01-15, 09:23 #2
Sperando di essere stato davvero breve, direi che con l’introduzione storica possiamo fermarci, per prendere in esame la situazione attuale.
Per quanto riguarda la regolamentazione, questa è attuata, per i paesi che fanno parte della comunità europea, da direttive comunitarie che devono essere recepite nelle rispettive legislazioni al fine di avere una armonizzazione della regolamentazione stessa.
Per quanto riguarda i mercati in senso stretto, invece, bisogna dire che molto è cambiato" Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta "
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19-01-15, 09:24 #3
Oramai, ad esempio, non vi sono quasi più mercati alle grida, in cui gli operatori si incontravano fisicamente per scambiarsi i titoli, ma tutto avviene tramite piattaforme informatiche, e, soprattutto, è aumentata l’offerta di prodotti finanziari. Ce ne sono di tutti i tipi e di tutte le “forme”, tanto che, secondo me, i mercati finanziari potrebbero essere visti come una sorta di ipermercato con all’interno i vari reparti.
C’è, quindi, il reparto azionario, che comprende i titoli delle rispettive società quotate, c’è il reparto ETF, c’è il reparto derivati, in cui è possibile negoziare opzioni o future, ecc." Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta "
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19-01-15, 09:33 #4
Per darvi un’idea di quanto ho detto vi riporto la pagina iniziale di Borsa Italiana dove, in rosso, sono evidenziati i vari reparti mentre, nell’immagine successiva sono evidenziati, sempre in rosso, i singoli prodotti del reparto derivati:
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19-01-15, 18:44 #5
Ma questa varietà di offerta non ci deve far paura, anzi, al contrario, conoscere e saper utilizzare sapientemente, e nella giusta misura, come in una ricetta di cucina, tutti i prodotti offerti dal mercato, costituisce la migliore garanzia per non rimetterci, il guadagno, poi, vien da sè.
Ultima modifica di Eligio Turi; 19-01-15 alle 19:28
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19-01-15, 18:45 #6
Partiamo subito, allora, dal reparto azioni, poiché, come abbiamo già detto, è proprio con le azioni che tutto è incominciato.
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19-01-15, 18:45 #7
Le azioni sono i titoli rappresentativi della partecipazione sociale, possederli significa, in altre parole, essere soci della relativa società, esserne, cioè, “comproprietari” in proporzione al numero delle azioni possedute in rapporto al numero totale delle azioni di quella società.
Essere comproprietario di una società – e così evitiamo ogni equivoco – non significa essere comproprietario dei suoi beni, che sono e restano esclusivamente di proprietà della società.
Se sono socio, ad esempio, nella misura del 10% di una società che ha un capannone di 1.000 mq, non significa certo che 100 mq sono i miei e là poter fare ciò che più mi piace." Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta "