Per prima cosa un saluto e un ringraziamento al maestro Tiziano che ho avuto il piacere di salutare all’ITforum.

Facendo seguito a quanto scritto da Claudio, voglio condividere la mia esperienza con gli overspread con opzioni con la speranza di fare cosa utile agli altri trader e a me, in quanto, al momento, i miei sono assai in sofferenza!

Mercato: NYSE e NASDAQ per il ridotto spread Bid Ask, la numerosità delle stocks presenti e gli orari di negoziazione che mi permettono di controllare il tutto anche dopo le 18:00.
Time frame orario: mi è sembrato un buon compromesso fra durata, numerosità e redditività dei trade

Ho messo a mercato al segnale di attraversamento di 2 Z-Score seguendo le regole canoniche e il filtro dello scanner le seguenti 5 pairs:
FB (1 Spread Call) – EBAY (1 Put) 11 gg a mercato
BA (1 Spead Call)– NXPI (1 Put) 10 gg a mercato
UNH (1 Call) – CTSH(1 Put) 10 gg a mercato
AMGN (1 Call)– GS (1 Put) 9 gg a mercato
JNJ ( 1 Call)– GILD (1 Put) 8 gg a mercato

Ho scelto di usare opzioni, scadenza 40 gg, comprate al primo strike OTM per l’azione a valore più basso, mentre per quella a valore più alto ho anche venduto una opzione più OTM per ottenere il bilanciamento con un debit spread. Ho investito solo 2500$ per un controvalore di 50.000 $ grazie alla leva media di 20 ottenuta con le opzioni.

Problemi riscontrati:

1) Z- Score - Nessun pairs in circa 10 gg di mercato ha raggiunto lo Zero (1 si è solo avvicinata, ma in un momento in cui non ero presente), ma ballano ancora tutte fra 0,5 e 2,5 Z-Score (Fattore C… negativo?) pur con tutti i parametri in regola.

2) Vega - Il portafoglio, con una forte prevalenza di opzioni comprate, ha un vega di 100$ e, nonostante che la vola fosse già bassa, ha perso altri 3 punti e quindi ha perso 300 $ di vega.

3) Theta - il portafoglio ha un theta di -35 $ e in 10 gg a mercato ha perso di theta circa 350 $

4) Delta, Gamma e bilanciamento: Il delta ha un’influenza molto forte sul bilanciamento perché, anche a causa del gamma, l’opzione che va ITM assume un delta circa 0,7 mentre la controparte che va OTM assume un delta che può essere 0,3, perciò altro che 20% di tolleranza, si raggiunge velocemente il 200%, praticamente impossibile da bilanciare, se non con costi di commissioni e spread molto alti e se rintracciano si ha immediatamente il problema opposto. Tanto che dopo qualche tentativo ho desistito a ribilanciare.

Possibili soluzioni:

1) Z- Score - Probabilmente il mercato americano è più lento di quello italiano (in USA non ci sono Frecce Rosse ma solo accelarati!), quindi rimanere sul mercato italiano pur con meno scelta e meno liquidità? Qualcuno ha esperienza di overspread sul mercato USA? In quanto tempo raggiungono lo 0?

2) Vega: usare solo debit spread meno sensibili al vega dell’opzione secca. Questo diminuisce ma non elimina il problema. In momenti di vola alta e decrescente quindi usare assolutamente solo azioni o azioni sintetiche o credit spread con ATM venduta e OTM comprata. Quale soluzione la migliore?

3) Theta: come per il vega usare debit spread e non opzioni secche migliora ma non elimina il theta negativo, meglio il credit spread che però per contro taglia maggiormente i guadagni e ha un peggior Rischio/Rendimento?

4) Delta, Gamma e bilanciamento: Gli spread hanno meno delta e meno gamma dell’opzione secca, ma secondo me resta difficile mantenerli bilanciati se non con interventi continui e costi di commissioni e di spread proibitivi.
Inoltre le opzioni, mano a mano che vanno molto OTM perdendo delta, perdono sempre meno denaro, mentre la controparte che va molto ITM guadagna sempre di più, mi viene il dubbio che non convenga nemmeno il ribilanciamento.
Quindi se una coppia gestita con le opzioni si sbilancia troppo conviene gestirla in modo separato uscendo dall’overspread? Questo però complica non poco il piano di trading.

Scusate se mi sono dilungato e un grazie anticipato a chi vorrà dare seguito a queste considerazioni.
Ciao a tutti
Alberto