Risultati da 1 a 10 di 214

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  1. #1
    L'avatar di Eligio Turi
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    Citazione Originariamente Scritto da Fab Visualizza Messaggio
    l'attività del trader indipendente si configura come lavoro autonomo occasionale e come tale soggetto a contributi obbligatori se il reddito supera i 5000€/anno...
    No, il trader indipendente non può essere definito lavoratore autonomo occasionale, e pertanto non vi è alcun obbligo di versamento di contributi previdenziali.

    Inoltre, i redditi derivanti dal trading sono assoggettati a tassazzione fissa, c.d. capital gain.
    E qui rispondo a MRTMSS, dicendo che, per quanto riguarda il calcolo del capital gain, è abbastantza complesso e conviene rivolgersi a commercialisti ferrati in materia, salvo che il calcolo non venga fatto dal proprio broker, che diviene sostituto di imposta.
    " Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta "

  2. #2

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    Citazione Originariamente Scritto da Eligio Turi Visualizza Messaggio
    No, il trader indipendente non può essere definito lavoratore autonomo occasionale, e pertanto non vi è alcun obbligo di versamento di contributi previdenziali.
    Ciao Eligio,

    ho anche io una domanda di questo tipo:
    sarebbe diversa la situazione se invece il trader indipendente decidesse di aprirsi una piccola impresa unipersonale?
    Intendo dire, una piccolissima azienda che non ha altri dipendenti e che non offre nessun tipo di servizio, ma nella quale il trader fa soltanto trading con il capitale versato inizialmente?
    E' possibile farlo, o anche avrebbe senso farlo?

  3. #3
    L'avatar di Eligio Turi
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    Citazione Originariamente Scritto da Smash Visualizza Messaggio
    Ciao Eligio,

    ho anche io una domanda di questo tipo:
    sarebbe diversa la situazione se invece il trader indipendente decidesse di aprirsi una piccola impresa unipersonale?
    Intendo dire, una piccolissima azienda che non ha altri dipendenti e che non offre nessun tipo di servizio, ma nella quale il trader fa soltanto trading con il capitale versato inizialmente?
    E' possibile farlo, o anche avrebbe senso farlo?
    Belle domande.
    Ma poi non ti lamentare della risposta.

    Il problema che poni, infatti, riguarda la rilevanza che l'attività di trading ha nel nostro ordinamento legislativo.

    In altri termini, secondo la legge italiana noi trader chi siamo ? e cosa facciamo ?
    " Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta "

  4. #4
    L'avatar di Eligio Turi
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    La risposta, quindi, va necessariamente trovata nella legge.

    Il nostro riferimento, a questo punto, diventa l'art. 2082 del codice civile ( ecco perchè ti dicevo di non lamentarti della risposta ), secondo cui: " E' imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi ".

    Quindi, vediamo come imprenditore, ed attività di impresa, che sono correlate, vengano contestualmente definite dalla norma.
    Ossia è imprenditore chi esercita quel determinato tipo attività, cioè ... esercita professionalmente ecc. ecc...

    A questo punto la domanda diventa la seguente:

    La nostra attività di trader, ai sensi dell'art. 2082, può essere definità attività di impresa e, di conseguenza, noi trader essere qualificati come imprenditori con tutto ciò che tale qualifica comporta ?
    " Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta "

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Eligio Turi Visualizza Messaggio
    " E' imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi ".
    Torniamo, allora, all'art. 2082c.c., a commento del quale sono stati scritti interi trattati, ma, vi prometto, sarò breve, per dire che l'attività economica...al fine della produzione o della scambio di beni o di servizi, va intesa nel senso di attività diretta alla creazione di nuove utilità o di nuova ricchezza.
    Cosa che non avviene, invece, - e qui va prestata attenzione -, quando l'attività è diretta al godimento, o al miglior godimento, di beni che già si possiedono.

    E questo, sostanzialmente, è ciò che facciamo noi trader. Gestiamo personalmente e direttamente il nostro risparmio per un suo miglior godimento.

    Per tale motivo non possiamo in alcun modo essere ritenuti imprenditori autonomi nè avviare un'attivtà di impresa per la gestione del nostro risparimio.
    " Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta "

  6. #6
    L'avatar di Eligio Turi
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    Per essere più chiari, diciamo che il nostro risparmio possiamo gestircelo come ci pare e piace.

    Possiamo andarcene in vacanza, ma possiamo anche fare in modo da trarre dallo stesso maggiori utilità, ossia ricavare ulteriori rendite.

    Possiamo, quindi, affidarlo a fondi comuni di investimento, o operare direttamente in borsa.

    Ma possiamo anche, come molti fanno, e sfido chiunque a chiamarli imprenditori, sederci ad un tavolo del casinò, stare tutto il giorno in una sala scommesse o ad un tavolo da poker virtuale.

    L'importante è che il capitale gestito sia esclusivamente nostro, e ribadisco, esclusivamente nostro, altrimenti tutto cambia.
    " Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta "

  7. #7

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    Citazione Originariamente Scritto da Eligio Turi Visualizza Messaggio
    Per essere più chiari, diciamo che il nostro risparmio possiamo gestircelo come ci pare e piace.

    Possiamo andarcene in vacanza, ma possiamo anche fare in modo da trarre dallo stesso maggiori utilità, ossia ricavare ulteriori rendite.

    Possiamo, quindi, affidarlo a fondi comuni di investimento, o operare direttamente in borsa.

    Ma possiamo anche, come molti fanno, e sfido chiunque a chiamarli imprenditori, sederci ad un tavolo del casinò, stare tutto il giorno in una sala scommesse o ad un tavolo da poker virtuale.

    L'importante è che il capitale gestito sia esclusivamente nostro, e ribadisco, esclusivamente nostro, altrimenti tutto cambia.

    Ho cercato più volte lumi in materia senza mai trovare una descrizione così lucida e chiara.
    Bravo avvocato

  8. #8

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    Citazione Originariamente Scritto da Eligio Turi Visualizza Messaggio
    Torniamo, allora, all'art. 2082c.c., a commento del quale sono stati scritti interi trattati, ma, vi prometto, sarò breve, per dire che l'attività economica...al fine della produzione o della scambio di beni o di servizi, va intesa nel senso di attività diretta alla creazione di nuove utilità o di nuova ricchezza.
    Cosa che non avviene, invece, - e qui va prestata attenzione -, quando l'attività è diretta al godimento, o al miglior godimento, di beni che già si possiedono.

    E questo, sostanzialmente, è ciò che facciamo noi trader. Gestiamo personalmente e direttamente il nostro risparmio per un suo miglior godimento.

    Per tale motivo non possiamo in alcun modo essere ritenuti imprenditori autonomi nè avviare un'attivtà di impresa per la gestione del nostro risparimio.

    Grazie Eligio, e non mi lamento affatto della risposta!


    Dunque:


    " E' imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi "


    Però noi trader nella nostra attività facciamo compravendita di strumenti finanziari, e generalmente lo facciamo su mercati finanziari che sono anche regolamentati: non potrebbe ciò essere visto come "scambiare dei beni" ?

    Inoltre, non potrebbe essere che se il nostro risparmio venisse impiegato per avviare un'attività di impresa, allora non sarebbe più nostro (non più godimento o miglior godimento di beni che già si possiedono) ma sarebbe di proprietà dell'impresa?

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