Discussione: L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse
Visualizzazione Elencata
-
03-07-10, 12:40 #1
- Data Registrazione
- May 2010
- Messaggi
- 1,201
L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse
Ogni investitore in prodotti derivati su tassi d’interesse è “obbligato” a conoscerne la struttura. Diciamo che la curva dei tassi d’interesse per il mercato obbligazionario può essere paragonata all’importanza del VIX (vedi Forum specifico su Playoptions).
Ogni investitore in prodotti derivati su tassi d’interesse è “obbligato” a conoscerne la struttura. Diciamo che la curva dei tassi d’interesse per il mercato obbligazionario può essere paragonata all’importanza del VIX (vedi Forum specifico su Playoptions).
Poiché la filosofia del sito è imperniata sulla semplicità dei concetti farò il possibile per darne una spiegazione comprensibile senza l’ausilio di formule.
Tale curva può essere inclinata positivamente (si chiama infatti curva normale da non confondere con la Gaussiana), negativamente (si dice che la curva è invertita), oppure piatta (retta orizzontale).
Con il saggio e sano buon senso è facile intuire che i titoli obbligazionari rendano di più, tanto maggiore è la scadenza in quanto rischiano maggiormente un movimento dei tassi, un default, e un aumento dell’inflazione. A breve invece questi rischi sono gli stessi ma converrete con me che le probabilità che un evento si verifichi in un anno sono di gran lunga inferiori alle probabilità che tale evento si verifichi nell’arco di dieci anni. Infatti le obbligazioni decennali (vedi il Bund) pagano un “premio per il rischio”; ovvero questo tasso d’interesse maggiore rispetto alle scadenze a breve termine (vedi lo Schatz).
Su tutti i giornali finanziari viene riportata tale curva. A noi non deve interessare di quanto cresce o decresce ma soltanto se è normale o invertita. Tra poco spiegheremo il perché.
Certo che apparentemente non ci si spiega perché la curva possa essere inclinata negativamente.
Significa sostanzialmente smentire ciò che è stato appena scritto e che sembra la spiegazione più logica.
Come affrontare allora la situazione? Allo stesso modo in cui Tiziano e pidi hanno scritto di interpretare il VIX.
La curva non riflette i tassi attuali ma le aspettative sugli stessi.
Se io mi attendo una riduzione dei tassi a breve vuol dire che l’economia non sta andando troppo bene e che quindi mi aspetto che si andrà al fondo del baratro visto che l’andamento dei tassi è ciclico. Sembra un ragionamento insensato ma chi detiene volontariamente obbligazioni a lungo termine che rendono meno di quelle a breve pensa che non ci sia limite al peggio e i corsi delle stesse inizieranno ad aumentare. Corriamo al riparo se la curva è inclinata negativamente? Personalmente no! E’ un bel segnale che mi suggerisce che gli operatori del mercato stanno pensando che peggio di così non si può andare (tassi quasi a zero) e quindi ci si aspetta un rialzo degli stessi. Tenete conto che la curva o struttura dei tassi viene soprattutto utilizzata da operatori in prodotti derivati, in special modo da chi opera in opzioni sul mercato obbligazionario in un’ottica di medio periodo. Ovviamente come tutte le teorie basate sulle aspettative è necessario considerarla con il beneficio del dubbio.
Adesso forse comprendiamo perché una salita dei tassi attualmente non sempre fa sprofondare il mercato azionario. E’ necessario ogni volta verificare da che punto si parte. Se da zero vanno a 0,5 vuol dire che l’economia sta rialzando un pochino la testa. Se dal 10% si passa a un 11% vuol dire che l’inflazione non si riesce a contenere e che una crisi potrebbe essere imminente.
Ripetiamo:
Curva normale: economia sana. Da monitorare ma senza allarmismi.
Curva invertita: recessione. Da monitorare per salire sul treno alla partenza. Il VIX sarebbe un ottimo indicatore.