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09-01-16, 20:14 #1
IL punto della situazione attuale
Un pò di storia recente e un paio di considerazioni:
Alla crisi finanziaria scoppiata nell'agosto del 2007 sono seguite una recessione, iniziata nel secondo trimestre 2008 e una grave crisi industriale (seguita al fallimento di Lehman Brothers il 15 settembre per la crisi dei subprime) scoppiata nell'autunno dello stesso anno - di proporzioni più ampie che nella Grande crisi - con una forte contrazione della produzione e degli ordinativi.
Il 2009 ha poi visto una crisi economica generalizzata, pesanti recessioni e vertiginosi crolli di Pil in numerosi paesi del mondo e in special modo nel mondo occidentale. Terminata la recessione nel terzo trimestre 2009, tra la fine dello stesso anno e il 2010 si è verificata una parziale ripresa economica.
Tra il 2010 e il 2011 si è conosciuto l'allargamento della crisi ai debiti sovrani e alle finanze pubbliche di molti paesi (in larga misura gravati dalle spese affrontate nel sostegno ai sistemi bancari), soprattutto ai paesi dell'eurozona (vedi crisi del debito sovrano europeo) (impossibilitati a operare manovre sul tasso di cambio o ad attuare politiche di credito espansive e di monetizzazione), che in alcuni casi hanno evitato l'insolvenza sovrana (Portogallo, Irlanda), grazie all'erogazione di ingenti prestiti da parte di FMI e UE, denominati "piani di salvataggio", volti a scongiurare possibili default, a prezzo però di politiche di bilancio fortemente restrittive sui conti pubblici (austerità) con freno a consumi e produzione e alimentazione della spirale recessiva.
Ora abbiamo diversi problemi:
1) la flessione della Cina che si sta trasformando in una nazione di anche SERVIZI e che nel medio breve creerà come sta creando forte volatilità.
2) il prezzo del greggio che è troppo basso (qui i motivi sono anche politici e si cerca di fare il gioco di chi riesce a stare di più sott'acqua senza respirare visto che ci si rimette ad estrarre)
3) proprio perchè il prezzo è basso ecco che l'America non riuscirà a mantenere una inflazione e quindi dovrà aumentare i tassi in maniera inaspettata.
4) A questo punto i soldi passeranno dalla Cina all' America e quindi si ritorna dal Via senza passare per vicolo corto...se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.
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10-01-16, 11:28 #2
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11-01-16, 18:22 #3
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Ciao Tiziano, condivido la tua analisi (e come non potrei).
Il trend di lungo dell'oil è stato rotto.... chissà dove vogliono farlo arrivare; e soprattutto chi vogliono far saltare...
ad esempio la Norvegia è molto petroliodipendente e ha una moneta e una economia propria.
poi verrebbero in mente Venezuela, Russia, Arabia Saudita .... ma in quanti stanno sulle balle agli Yankee !!!
ed intanto tutti pompano alla grande !!!
Russia
Arabia saudita
Russia
Cina
Nigeria
Yankee USA
Mentre il resto langue .... !!!!!
Acciaio!!!
Baltic dry index
che forse siamo in bolla?
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11-01-16, 18:47 #4
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mentre scrivevo -5,5% ...
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11-01-16, 19:31 #5
Ciao Giovanni!
Come sai se TIZIO vuole fare speculazione può speculare meglio se tutti pensano che succeda una cosa ed invece ne succede un'altra.
Questo è il motivo per cui, quando un prezzo è spinto ad un minimo e si pensa ad un rimbalzo, questo minimo viene violato ed inizia la vera fase speculativa.
Qui poi c'è una particolare particolarità ():
TIZIO ha anche il sottostante fisico e quindi, nel momento in cui il petrolio quotava 50 dollari, se si fosse messo short di Future ecco che adesso potrebbe spingere il prezzo verso il basso sino a dove vuole senza rimetterci 1 cent!
Questo per dire che chi sta spingendo verso il basso è forte ed è invulnerabile come Nembo Kid!..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.
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13-01-16, 12:01 #6
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15-01-16, 14:14 #7
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Se continua così .... sarà il benzinaio che ci pagherà per fare il pieno !!!!
L'aspetto più preoccupante è che tutte le commodities scendono (sono scese) coralmente sintomo di poca domanda nella produzione industriale; nelle prox settimane escono le trimestrali USA e da lì si vedrà com'è la salute dell'economia americana.