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  1. #1

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    La scuola economica austriaca

    In Italia gli studiosi “austriaci” si contano sulle punte delle dita di una mano. Eppure la scuola economica austriaca è molto più vicino all’economia reale rispetto alle teorie preconfezionate e propinate in tutte le facoltà di economia

    In Italia gli studiosi “austriaci” si contano sulle punte delle dita di una mano. Eppure la scuola economica austriaca è molto più vicino all’economia reale rispetto alle teorie preconfezionate e propinate in tutte le facoltà di economia

    Le origini devono ricercarsi nel pensiero filosofico greco e in quello politico della Roma classica.

    Secondo l’economista austriaco Hayek, i principali teorici del libero mercato affondano le loro radici nel Siglo de Oro.

    Lungi da me una trattazione puramente scolastica. Abbandoniamo tutto il percorso che portò a quella che è riconosciuta universalmente come la data della nascita del modello austriaco.
    Mi riferisco al 1871 quando Carl Menger raccoglie e sintetizza il pensiero, nel suo libro intitolato “Principi fondamentali di Economia”, che oggi è stato fortunatamente ripreso da alcuni economisti sparsi per il mondo.

    Mentre l’economia classica si contraddistingue per l’idea che gli operatori economiciconoscano a priori mezzi e fini l’economia austriaca trova la sua maggiore espressione nella prasseologia. In poche parole lo studioso ortodosso riduce il modello economico ad una semplice e sterile teoria della decisione mentre per gli austriaci l’economia è compresa in un modello più ampio che cerca di considerare l’agente economico come un uomo volto all’azione.

    Non spaventatevi di queste frasi che possono apparire sibilline. Nel fondo vi allego una Bibliografia di cosa è necessario conoscere per apprendere la logica inconfutabile di questo pensiero.

    Quindi, senza la presunzione di esaurire l’argomento in un articolo, mi accingo a riportare le caratteristiche distintive di tale pensiero verrà da me utilizzato per l'interpretazione dei fenomeni macroeconomici e quindi un contributo a maggiori informazioni che potrebbero servire alla causa del sito: le opzioni!

    I punti principali della scuola sono:

    2. La funzione imprenditoriale.

    3. I disastri combinati da un intervento statale inopportuno nell’economia.

    4. La coniazione privata della moneta.

    5. La regolazione del sistema creditizio.

    Ovviamente all’interno dei cinque punti da me arbitrariamente riportati vi sono una marea di concetti come libertà individuale, ma soprattutto libertà di mercato, la conoscenza tacita così utile all’imprenditore che non possiede dati certi come sostiene il paradigma neoclassico, la coercizione statale inopportuna e ingiusta in molte circostanze, la “giusta” quantità di moneta da inserire nel circuito economico (una cosa semplice da spiegare ma difficile da accettare), una riserva frazionaria al 100% sui depositi a vista.

    Quest’ultima è la cosa alla quale tengo di più e che maggiormente manda nel panico qualsiasi lettore proprio come successe a me la prima volta che la vidi scritta. Per questo motivo sarà necessario prima di introdurre l’argomento spiegare i concetti di risparmio volontario e involontario. Ma tante altre cose ci aspettano in questo percorso che ci porterà ad una conoscenza “dell’economia dell’uomo”e non delle banche centrali o di uno Stato clientelare e “mangia soldi”. E proprio dall'analisi di questi ultimi due punti verranno fornite le "original news" per aumentare le probabilità di portare a scadenza la nostra strategia costruita con i derivati.

    Tutto nella convinzione che sarebbe comunque stupido da parte nostra aderire a scatola chiusa ad una teoria solo perché potrebbe rappresentare la novità.


  2. #2

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    Re: La scuola economica austriaca

    calp calp calp

  3. #3

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    Re: La scuola economica austriaca

    Grazie Roberto, ora ho capito il punto di partenza della tua visione economica.
    Oltre ai "soloni" inseriti in bibliografia, attendiamo il tuo contributo alla teoria, inserita in un contesto storico in cui i paradigmi fondanti sembrano gravemente deteriorati, soprattutto in tema di ingerenza della politica nell'economia e di circolazione della "giusta" quantità di denaro.
    - Felix qui nihil debet -

  4. #4

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    Re: La scuola economica austriaca

    Grazie a te Felix che mi sopporti....
    Ma vedrai che assieme faremo grandi cose......

    Non mi dilungherò con la teoria ma con un'iterpretazione innovativa degli sviluppi macroeconomici al fine di poter contribuire su questo meraviglioso sito.

    Ciao carissimo

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