Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1

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    Considerazioni sulla con(di)vergenza

    Ragazzi chiedo aiuto agli esperti perché mi sa che sto prendendo una di quelle “topiche” per me di felixiana memoria non da poco…
    In ogni caso le risposte dei più esperti a quanto segue possono aiutare quelli come me che sono più che novizi e magari un ripasso delle basi per quelli che hanno la voglia di spiegarmi..

    Allora ho i seguenti dati (reali di ieri pomeriggio):

    FTSE MIB

    Futures dicembre valore 20885

    Sottostante: 21068

    Strike 21000 Opzioni novembre
    Call: 840 vendita 855 acquisto
    Put: 850 vendita 865 acquisto
    Teoria:
    “La relazione che fondamentalmente lega il prezzo futures al prezzo spot è quella di titoli che pagano dividendi nel periodo. Supponiamo di stimare nel tasso q i dividendi che verranno staccati dai titoli dell’indice nel periodo; allora deve essere

    F=S*e^(r-q)(T-t)

    Dove:
    F= prezzo futures
    S= valore Spot del sottostante
    r= tasso di rendimento risk-free
    q= dividendi staccati nel periodo
    (T-t)= tempo residuo alla scadenza

    Sui prezzi dei futures su azioni tale condizione di NON arbitraggio la vedo continuamente.
    Nel senso che il prezzo del futures non si discosta mai (o almeno per me che non ho algoritmi di calcoli costantemente attivati per cogliere tutte le opportunità) da quello delle azioni.

    Mentre sui futures su indici capita sovente di osservare discrepanze anche di 2 0 300 punti.
    Circa l’esempio in oggetto ci sono 183 punti di differenza tra Spot e Futures.
    Lo Spot ha quindi un valore maggiore suppongo determinato dal fatto che nella formula suddetta il valore assunto dal parametro (r-q) fa sì appunto che il futures sia sotto (i tassi di interesse sono minori degli eventuali dividendi che si percepiscono nel periodo in oggetto).

    Ora affinché non sia possibile nessuna operazione di arbitraggio il prezzo del futures e quello spot dovrebbero sempre tendere alla convergenza a scadenza (sempre in teoria)
    Questo vuol dire che nei dati di partenza che abbiamo:
    -o il futures guadagna almeno 183 in più del valore del sottostante (recupero in salita diciamo così..)
    -o il sottostante perde 183 pt in più di quanti ne perde il futures (recupero in discesa)

    Quindi l’operazione di spread mi indicherebbe di vendere spot e comprare il futures.

    Qua già fermatemi se c’e’ qualcosa che non quadra...

    Detto questo se si trattasse di una azione qualsiasi potrei conseguire un profitto senza rischio con la seguente strategia:
    vendo allo scoperto l’azione e compro allo stesso tempo il futures (portandolo alla scadenza).
    Profitto di 183 pt detratte spese di short selling + commissioni.

    Ora in linea sempre teorica io potrei farlo anche con l’Indice. Nel senso che dovrei vendere allo scoperto il sottostante (quindi le 40 azioni dello FTSE) e comprare il futures.
    Ma questi miseri 183 punti forse non riuscirebbero manco a coprire le spese di commissioni più i 40 short selling aperti..

    Il problema è quindi la vendita del sottostante.
    Allora mi sono detto: Ma un modo per vendere il sottostante senza shortsellare 40 azioni esiste?

    In linea sempre di principio c’e’.. se il valore del sottostante è uguale o molto vicino allo strike dell’opzioni ATM si… perché mi costruisco la posizione in modo sintetico.

    Nell’esempio:
    Vendita sottostante= compro 2 Put + vendo 2 Call con Strike 21000
    Compro futures dicembre a 20885
    L’operazione mi da una perdita di 50 punti.
    Però se in qualsiasi momento da oggi sino alla fine di novembre il futures pareggia il sottostante noi siamo matematicamente in gain di 183-50 ovvero 133 punti.

    Ho scelto novembre perché ovviamente il margine di scoperto fra vendita call e acquisto put è minore rispetto a quello dello strike 21000 di dicembre… ma anche il rischio è maggiore, nel senso che così si scommette sul fatto che entro un mese dalla scadenza del ns futures i 2 prezzi abbiamo già iniziato a convergere così tanto da mandarci in gain..

    In generale per cavarne qualche spunto:

    se ciò che conta in questo sorta di operazione di spread è la velocità di convergenza tra i 2 strumenti forse non si potrebbero aprire anche considerazioni su di una strategia opposta?

    Ovvero più siamo vicini (mese di cui prendiamo lo strike) forse più è difficile che la convergenza si avveri (anzi magari statisticamente ci sono più occasioni in cui lo spread si allarga …)… al contrario più siamo lontani dalla scadenza (intendo sempre come mese più vicino alla scadenza del futures che abbiamo acquistato) maggiori potrebbero essere le probabilità di concretizzarsi della convergenza…

    Non so magari mi sono fatto tutto un film (nel senso che già le basi teoriche sono sbagliate), altrimenti volevo chiedervi se si poteva lavorare si di una strategia che contemplasse o una convergenza sul lungo o una divergenza sul breve.
    Non so' magari anche solo "lavorando" sulle opzioni e tralasciando il futures o, nel senso opposto prendendo in considerazione anche il futures più vicino (settembre) oltre che quello più distante(dicembre).

    Ditemi voi e grazie già in anticipo delle eventuali correzioni critiche o suggerimenti.

    Ciaooo

    Paolo
    &quot;Quelli tra noi che non espongono volentieri le loro idee al rischio della confutazione non prendono parte al gioco della scienza&quot;<br /><br />Sir Karl Raymund Popper

  2. #2

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    Re: Considerazioni sulla con(di)vergenza

    Paolo

    Ho letto quanto hai scritto e desidererei farti alcune raccomandazioni metodologiche.

    Qui leggere il Forum ogni giorno sta diventando un impegno per le varie problematiche esposte, quindi occorre essere sintetici.
    I tuoi interventi sono molto chiari, ma anche molto lunghi e rischi che le persone li guardino e non li leggano.

    Le persone che seguono qui sono interessate a problematiche pratiche inerenti le opzioni.
    Qui si pensa e spera di raggiungere una abilità sufficiente ad operare in opzioni, che possa consentire di vivere di questo.
    Non è un forum di discorsi teorico/universitari.

    Io ti consiglio di usare Fiuto, costruire la strategia su cui vuoi chiedere aiuto o commenti a chi legge, metterla in condivisione E POSTARE LO O GLI SCREENSHOT DELLE VARIE FASI O IPOTESI aggiungendo le argomentazioni teoriche in modo chiaro ma sintetico. Tanto poi chi vuole approfondire l'aspetto teorico sollevato da te fa una ricerca internet e approfondisce oppure chiede.

    E' una questione di metodo, altrimenti rischi che non ti risponde nessuno.


  3. #3

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    Re: Considerazioni sulla con(di)vergenza

    Per Paolo.
    Il metodo per vendere i 40 titoli del paniere c'è, e praticamente senza commissioni: Sono gli ETF, che seguono passivamente il valore dell'indice.
    Quello che hai postato è giustissimo come ragionamento, ma difetta di una considerazione che forse ti è sfuggita: le opzioni sono per novembre, mentre il fib scade a dicembre, pertanto, uando scadranno le opzioni non è detto che fib e sottostante quotino lo stesso valore. Prova con le opzioni di dicembre (stessa scadenza) altrimenti falsi tutte le tue (brillantissime) congetture.
    Un'ultima cosa: il divario che tu indichi non è sufficiente a coprire le spese. (tueni conto che vendendo ETF rinunci ai dividendi).
    Quando gli interessi cresceranno, allora avremo divari che arriveranno anche a 400 o 500 punti, allora si che varrà la pena di provarci.
    L'argomento, comunque, è per me interessantissimo.

  4. #4

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    Re: Considerazioni sulla con(di)vergenza

    Citazione Originariamente Scritto da pidi10
    E' una questione di metodo, altrimenti rischi che non ti risponde nessuno.
    Pidi10

    In breve più "funzionalità" e sintesi!
    Ok recepito!

    Per Camillo

    L'utilizzo degli etf era una delle possibilità che avevo preso in considerazione ma l'ho messa da parte per le 2 seguenti considerazioni:
    - per come sono strutturati (soprattutto gli short) sono perplesso sulla loro "affidabilità" nel senso che non è inusuale che si discostino in modo sensibile dal valore del sottostante (soprattutto sul breve). In certi casi con un sottostante in perdita anche lo short risulta esserlo e viceversa ... Insomma non mi fido molto.
    Inoltre ci sarebbe la difficoltà di legare valore etf a valore futures.

    - Se intendi operare in spread solo su etf invece perdiamo la leva.

    Mentre sul fatto che le opzioni sono di novembre ha ragione Pidi10 forse il post e' troppo lungo e quindi dispersivo infatti ti è sfuggito che lo avevo sottolineato anch'io. Ti riporto il passo:
    "Ho scelto novembre perché ovviamente il margine di scoperto fra vendita call e acquisto put è minore rispetto a quello dello strike 21000 di dicembre… ma anche il rischio è maggiore, nel senso che così si scommette sul fatto che entro un mese dalla scadenza del ns futures i 2 prezzi abbiamo già iniziato a convergere così tanto da mandarci in gain.."

    La considerazione finale era infatti ciò su cui cercavo pareri e cioè se, presa per buona la teoria, si poteva cercare di lavorare sulla "velocità di convergenza": o alla ricerca di una diminuzione dello spread sul lungo o di un allargamento sul breve.

    Ritengo comunque ottime le tue considerazioni e se pensi si possa approfondire l'argomento sono, ovviamente, a disposizione per ulteriori critiche o suggerimenti

    Paolo
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  5. #5
    L'avatar di Cagalli Tiziano
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    Re: Considerazioni sulla con(di)vergenza

    Citazione Originariamente Scritto da Paolo Rossi
    Ora affinché non sia possibile nessuna operazione di arbitraggio il prezzo del futures e quello spot dovrebbero sempre tendere alla convergenza a scadenza (sempre in teoria)
    Questo vuol dire che nei dati di partenza che abbiamo:
    -o il futures guadagna almeno 183 in più del valore del sottostante (recupero in salita diciamo così..)
    -o il sottostante perde 183 pt in più di quanti ne perde il futures (recupero in discesa)

    Quindi l’operazione di spread mi indicherebbe di vendere spot e comprare il futures.

    Qua già fermatemi se c’e’ qualcosa che non quadra...

    Detto questo se si trattasse di una azione qualsiasi potrei conseguire un profitto senza rischio con la seguente strategia:
    vendo allo scoperto l’azione e compro allo stesso tempo il futures (portandolo alla scadenza).
    Profitto di 183 pt detratte spese di short selling + commissioni.

    Magari fosse possibile.

    Quello che ti succedereà in quella posizione è che il prezzo spot ed il prezzo future tenderanno a perdere la differenza positiva che hai registrato tu.
    Il future + il tasso di interesse è sempre uguale allo spot. Quando vedi il margine di guadagno nella realtà stai solo contabilizzando ORA due prezzi che a scadenza oltre al movimento normale delle quotazioni, coincideranno. (meno il tasso di interesse...che sarà il tuo unico Gain)
    ..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.

  6. #6

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    Re: Considerazioni sulla con(di)vergenza

    Tiziano

    ti ringrazio per il commento con cui tra l'altro mi trovo in accordo.

    Come hai giustamente esordito nel post quello che ci dobbiamo attendere è che la differenza tra spot e futures (in questo caso positiva in altre situazioni negativa) si appiattisca.

    Il punto è proprio questo. Mi domandavo se tra la teoria e ciò che effettivamente ci mostrano le oscillazioni giornaliere (e magari cumulative di giorno in giorno) ci possa essere una discrepanza tale da poter essere in quelche modo sfruttata... ad esempio nelle variazioni tra spot, scadenza più vicina e scadenza successiva (ad esempio tra futures settembre e futures dicembre).

    In pratica sarei lieto di avere una tua opinione sulle tecniche di spread intramarket.

    Stesse considerazioni tra possibili operazioni intra-bund bobl o schatz.
    Su questi strumenti inoltre (ricordo alcune considerazioni di Roberto Domenichini in merito) la stessa definizione del sottostante pone non poche difficoltà...quindi già cosa ci si possa attendere in teoria non è, credo, di facile comprensione.

    Anche su questi prodotti dell'Eurex mi viene da domandarmi se non ci sia spazio per un'analisi degli spread tra futures dello stesso strumento ma con scadenze diverse.

    Grazie in ogni caso per l'aiuto e soprattutto la pazienza...
    &quot;Quelli tra noi che non espongono volentieri le loro idee al rischio della confutazione non prendono parte al gioco della scienza&quot;<br /><br />Sir Karl Raymund Popper

  7. #7

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    Re: Considerazioni sulla con(di)vergenza

    @ Paolo Rossi

    Paolo forse quello che vorresti fare te, cioè replicare il sottostante, secondo me lo potresti fare alla perfezione utilizzando i CFD ... li conosci ?
    Replichi esattamente il valire di qualunque sottostante.

    Se vuoi saperne di più, se già non li conoscevi, fammi sapere, e vediamo di approffondire anche questo argomento,
    che credo pure io possa essere molto interessante e in certe condizioni, che mi sembra ci siano spesso, si potrebbe
    trarne un gain certo.

    Era una cosa che avevo intuito durante lo studio del corso di AZ13 per principianti, quando parlava di arbitraggio sui future.
    Aggiorniamoci

    Ciao

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