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Risultati da 31 a 40 di 64
  1. #31

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    Le banche americane si strutturano per affrontare la fine dell'Euro, mentre le Banche Francesi e italiane non prendono in considerazione neppure il problema.

    Quella delle banche americane mi sembra la situazione di chi voglia dare una spinta finale ad un processo, alzando la voce e paventando una minaccia.
    Se gli investitori internazionali smettessero di investire in Europa certamente ci sarebbe un crollo dei valori espressi in Euro. E la minaccia da parte di Banche americane di farlo certamente non incoraggia gli altri ad investire e forse intimorisce e spinge a disinvestire.

    Ma gli altri investitori quanti sono rispetto a quelli manovrati dalle Banche americane?
    La Cina ci crederà?
    Crederà davvero che le Banche americane abbiano ragione oppure crederà alle Banche Francesi e Italiane che non si pongono neppure il problema?

    Cosa vogliono ottenere la Banche americane con questa minaccia?
    Vogliono convincere la Merkel che se non consente all'inflazione di partire i guai saranno ben più grossi anche per la Germania.

    E infatti è di oggi l'apertura della Bundesbank alla possibilità di emissione degli eurobond.
    Ma a condizione che i bilanci dei paesi europei sino sotto controllo centrale europeo.

    E nonostante che Sarkò abbia già l'acqua alla gola e Angela alla pancia, i due stanno ipotizzando una nuova europa dell'euro, con altre regole, formata da loro due a cui gli altri se interessati possono aderire.
    Che secondo me è la strada diretta verso la disgregazione dell'euro e la disfatta della Germania, che vedrebbe azzerarsi le esportazioni in tutti i paesi europei esclusa la Francia.
    Avrebbero ragione le previsioni della Banche americane e quindi gli altri investitori internazionali ritirerebbero i loro investimenti dall'area, determinando una recessione forse a doppia cifra. E poichè la cifra non sarebbe uguale per tutti i paesi, l'acuirsi dei contrasti e quindi la fine.

    L'alternativa che calmierebbe i mercati è l'eurobond, cioè sostanzialmente l'impegno da parte della BCE ad acquistare qualsiasi quantità di titoli del debito pubblico di paesi europei, indipendentemente da chi li abbia emessi.

    Ma per evitare che il paese più forte come la Germania paghi il conto, non cè altra soluzione se non quella di consentire alla BCE di "stampare moneta", alla stregua della FED, creando quell'inflazione, già presente ora, che però aumentando a dismisura potrebbe far temere, specialmente alla Germania, che diventi come quella negli anni '30 che fu terreno di coltura del Nazismo.

    Per noi probabilmente gli scenari possibili sono due:
    O si torna alla lira, che si svaluterebbe, dicono del 50% rispetto all'euro,
    O la Germania accetta l'idea della crescita incontrollata dell'inflazione.
    Il risultato in entrambi i casi non cambierebbe e sarebbe comunque il dimezzamento del potere di acquisto dei nostri risparmi, già dimezzati all'entrata nell'euro.

    Il pensare di essere Europei rischia di essere stato un lusso che noi potremmo essere costretti a pagare due volte, una volta per entrarci e un'altra per restarci o per uscirci.
    E per volare a Londra a 30 euro, il prezzo è troppo alto.
    Ultima modifica di pidi10; 27-11-11 alle 00:46

  2. #32
    L'avatar di Cagalli Tiziano
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    Citazione Originariamente Scritto da pidi10 Visualizza Messaggio
    Le banche americane si strutturano per affrontare la fine dell'Euro, mentre le Banche Francesi e italiane non prendono in considerazione neppure il problema.
    Gli americani hanno un solo grande difetto che è quello di fare e dire quelle che noi europei chiamiamo "Americanate".
    I loro banchieri che danno colpe agli europei, si dimenticano che i primi a far saltare il sistema sono stati proprio loro e che comunque, loro, non ne sono fuori. Sono in diffcoltà come tutto il resto del mondo non emergente perchè il problema è uguale: si è speso troppo ed il livello di vita a cui si è abituati non possiamo permettercelo.

    Il loro Black Friday che è un importante indicatore della situazione popolare, ha evidenziato che la gente, non potendosi più permettere le cose a prezzi normali, non ha esitato ad armarsi con spry a peperoncino rosso per conquistare l'agognato prodotto.
    Una famiglia si è accampata una settimana prima per riuscire a comperare una televisione.

    Insomma:

    1) le cose a cui punta il popolo non sono beni essenziali a cui comunque non vuole rinunciare e si indebita.

    2) Le banche aiutano ad indebitarsi e dato che poi non vengono restituiti i prestiti arrivano gli stati a salvare le banche.

    3) Cioè, lo stesso popolo che si era indebitato è quello che salva il popolo.

    Questa spirale è quella che non funziona.

    E' questa che sta facendo crollare il sistema ed è qui che andrebbero concentrati i maggiori sforzi di cambiamento.

    Se poi a cadere sarà uno stato prima di un altro, credo che il risultato non cambierà di molto. Germania e Francia possono allearsi per decidere tutto ciò che vogliono, certamente non cambieranno da sole questa spirale e quindi prima o poi avranno entrambe il sedere per terra!


    Tutto è diventato più difficile e sembra sempre più un grande castello di sabbia in mezzo ad una tempesta di vento.


    Io sono un semplice trader e non certo un economista ma questa situazione l'avevo prevista e descritta in queste pagine alcuni anni fa.
    E allora penso che gli economisti l'avessero individuata ancora prima di me, ovviamente!

    Quindi il tempo a disposizione ci sarebbe stato, sto parlando di qualche anno...
    non fa un pò ridere/piangere sentire che hanno dovuto nominare di fretta, decidere di fretta, attuare di fretta,.....
    ..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.

  3. #33

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    Denis
    nel mio messaggio precedente trovo 2 parole collegate ad una pubblicità.
    Poichè non ho messo io i link, guarda se nel forum c'è qualche virus.

  4. #34

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    ...ma scusate e quindi se un povero ignorante come me avesse dei risparmi in euro farebbe meglio a comperare CHF oppure USD oppure una qualsiasi altra moneta? O saranno tutte comunque vittime di una svalutazione macroscopica?? Grazie

  5. #35
    L'avatar di Cagalli Tiziano
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    Citazione Originariamente Scritto da gioplay Visualizza Messaggio
    ...ma scusate e quindi se un povero ignorante come me avesse dei risparmi in euro farebbe meglio a comperare CHF oppure USD oppure una qualsiasi altra moneta? O saranno tutte comunque vittime di una svalutazione macroscopica?? Grazie
    Non credo che la soluzione passi attraverso una o l'altra moneta.
    Lo sarebbe se la crisi fosse solo italiana ed ecco che allora saremmo solo noi a non poter comperare le merci in Franchi o in dollari.
    Ma se tutti gli stati sono in crisi, e lo sono, dovranno abbassare il cambio tutti.
    Ovvio che non sarà lineare e magari una valuta sarà meno penalizzata di un'altra.
    ..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.

  6. #36

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    In fondo credo che svalutare l'euro potrebbe anche convenirci per migliorare il nostro export.
    Inoltre penso che la situazione attuale sia dovuta al nostro stile di vita al quale non vogliamo rinunciare, facendo un esempio, nessuno vuol rinunciare alle griffe, tanto che anche coloro che non potrebbero permetterselo, fanno ore ed ore di coda per un tubino di D&G in sconto, senza rendersi conto che quel tubino è fabbricato in Cina dove è costato pochi euro mentre si è disposti a spendere 200€ per un capo di abbigliamento scontato.
    Credo che dovremmo tornare ad essere, più che apparire, se non altro soffriremo meno, e ci potremo permettere di vivere meglio senza l'angoscia di non essere all'altezza degli altri.
    Meglio essere gli ultimi dei primi o primi degli ultimi?

  7. #37
    L'avatar di familytaz
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    Ecco un altro indicatore economico generale (indice) ad avvalorare in che situazione siamo !!
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  8. #38
    L'avatar di Apocalips
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    Ecco un altro indicatore economico generale (indice) ad avvalorare in che situazione siamo !!
    magari se ce lo spieghi sarà piu comprensibile !!!

    ciao
    Apo
    ....non si desidera ciò che è facile ottenere (Ovidio)....

  9. #39

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    Significa che il commercio internazionale navale è praticamente fermo.
    Il Baltic Dry Index (BDI) è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie delle navi dry bulk cargo. Malgrado il nome indichi diversamente, esso raccoglie i dati delle principali rotte mondiali e non è ristretto a quelle del Mar Baltico.
    Esso raccoglie le informazioni relative alle navi cargo che trasportano materiale "dry", quindi non liquido (petrolio, materiali chimici,ecc) e "bulk", cioè sfuso. Riferendosi al trasporto delle materie prime o derrate agricole (carbone, ferro, grano, ecc) costituisce anche un indicatore del livello della domanda e dell'offerta di tali merci. Per queste sue caratteristiche viene monitorato per individuare i segnali di tendenza della congiuntura economica.
    L'indice BDI è espresso in dollari Usa; pertanto il suo andamento può essere influenzato dell'andamento del cambio della valuta statunitense.
    Ultima modifica di pidi10; 27-11-11 alle 23:48

  10. #40
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    OK grazie Pietro ora ho capito.
    Queste navi cargo sembrano essersi insabbiate in bassi fondali !!!


    Apo
    ....non si desidera ciò che è facile ottenere (Ovidio)....

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