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    L'avatar di Cagalli Tiziano
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    Citazione Originariamente Scritto da afiloni Visualizza Messaggio
    Premetto, prima ancora di fare la domanda, che sono alle prime armi nello studio delle opzioni e per questo vi prego di scusarmi se scrivo delle banalità.
    Vorrei porre all'attenzione dei più esperti, e possibilmente ricevere un chiarimento, la seguente domanda.
    Chi ha interesse ha comprare/vendere un'opzione DITM con scadenza molto distante?
    Se per esempio oggi vendessi una PUT, scadenza 12/2018, con prezzo sulla lettera di 0.9815€, con Intesa che quota 3.167, appare pacifico che se il sottostante sale (come spera chi vende una put), a scadenza mi rimarrebbe il premio e amen.
    Altrettanto chiaro è che se il sottostante scende rispetto ai valori odierni mi troverei completamente scoperto e soprattutto in perdita quando questo dovesse quotare al di sotto di 3,167-0,9815.
    I problemi mi sorgono quando devo valutare la facoltà di esercizio che ha chi ha comprato la put.
    1) Mi pare di aver capito che l'acquirente ha la facoltà di esercitare in qualsiasi momento purché questa sia ITM (e lo è già in partenza). Se ipoteticamente decidesse di avvalersi di questa facoltà,lui mi consegnerebbe le azioni che sul mercato costano 3.167 e quindi non avrebbe convenienza a fare ciò. Quando allora è conveniente per il compratore della put esercitare?
    2) Visto che queste opzioni sono poco quotate, per poterle vendere/acquistare basta che ci si metta sul denaro (se si intende vendere) o sulla lettera (se si intende acquistare) del book? Si verrebbe eseguiti sicuramente?
    Grazie a chi avrà la pazienza di chiarirmi quanto sopra.
    Antonio
    Più che il prezzo lettera avresti dovuto mettere lo strike perchè è su quello che si imposta il ragionamento: si sarebbe dovuto calcolare il valore di differenza tra lo strike ed il sottostante.
    Comunque supponiamo che lo strike che immaginavi fosse (3.167 - 0.9815) = 2.2

    Già da questo calcolo potrai notare che chi vende DITM difficilmente riesce a incassare il puro valore ITM, per cui, quando parli di premio è erroneo...non ce n'è!
    A questo punto nel momento stesso che vendi l'opzione e il sottostante scende di 1 centesimo, l'operazione è già in perdita. Non puoi pensare che la perdita sia dopo avere perso il premio (0.9815) perchè quel valore. ripeto, non è premio ma solo la parte ITM.
    A parti invertite, il compratore paga la differenza tra strike e sottostante, quindi non paga premio, non paga valore temporale, non paga volatilità e può fare un'operazione a margine, a leva. In sostanza chi compra DITM investe meno soldi per partecipare al gain/loss alla stessa velocità (delta) di chi si è comperato Intesa.

    Chi vende lo fa per mediare una posizione preesistente, e lo farà solo nel caso in cui ritenga che il sottostante abbia smesso di scendere. Sempre il venditore la può usare per copertura al posto del sottostante short che richiede un prestito titoli.
    Ultima modifica di Cagalli Tiziano; 24-04-18 alle 14:16
    ..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.

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