Risultati da 1 a 8 di 8

Discussione: Covered call itm eni

  1. #1

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    Covered call itm eni

    Buongiorno a tutti,
    vorrei sottoporre questa operatività su ENI (replicabile anche con altri sottostanti). L'obiettivo è di raccogliere il dividendo con la ragionevole certezza di rientrare dell'intero capitale investito in un tempo prefissato (un anno). In questo momento ENI quota 13,33. Vorrei procedere all'acquisto di 500 azioni ENI a 13,33 e alla contemporanea vendita di una call strike 10 scadenza 20 giugno 2024 al prezzo di 3,52 (quotazione midpoint che vedo su IB). Il debito complessivo per il combo buy-write è di 9,81 euro, quindi con notevole risparmio rispetto al prezzo pieno delle azioni. In questa situazione il dividendo (0,88 euro) sull'investimento è del 9% e alla scadenza sono abbastanza certo di recuperare l'intero investimento, infatti 10+3,52 = 13,52 > 13,33 (sempre che alla scadenza ENI quoti sopra 10 euro, cosa che ritengo molto probabile).
    Naturalmente non avrò alcun beneficio in caso di aumento della quotazione di ENI (ma non mi aspetto che ENI possa fare grandi performance).
    Il ragionamento è più o meno giusto o mi sfugge qualcosa?

    Ringrazio per qualsiasi commento e contributo.

  2. #2

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    Citazione Originariamente Scritto da marcvero@tiscali.it Visualizza Messaggio
    Buongiorno a tutti,
    vorrei sottoporre questa operatività su ENI (replicabile anche con altri sottostanti). L'obiettivo è di raccogliere il dividendo con la ragionevole certezza di rientrare dell'intero capitale investito in un tempo prefissato (un anno). In questo momento ENI quota 13,33. Vorrei procedere all'acquisto di 500 azioni ENI a 13,33 e alla contemporanea vendita di una call strike 10 scadenza 20 giugno 2024 al prezzo di 3,52 (quotazione midpoint che vedo su IB). Il debito complessivo per il combo buy-write è di 9,81 euro, quindi con notevole risparmio rispetto al prezzo pieno delle azioni. In questa situazione il dividendo (0,88 euro) sull'investimento è del 9% e alla scadenza sono abbastanza certo di recuperare l'intero investimento, infatti 10+3,52 = 13,52 > 13,33 (sempre che alla scadenza ENI quoti sopra 10 euro, cosa che ritengo molto probabile).
    Naturalmente non avrò alcun beneficio in caso di aumento della quotazione di ENI (ma non mi aspetto che ENI possa fare grandi performance).
    Il ragionamento è più o meno giusto o mi sfugge qualcosa?

    Ringrazio per qualsiasi commento e contributo.
    Praticamente ti sei costruito un certificato con unico sottostante ENI

  3. #3
    L'avatar di Cagalli Tiziano
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    Citazione Originariamente Scritto da marcvero@tiscali.it Visualizza Messaggio
    Buongiorno a tutti,
    vorrei sottoporre questa operatività su ENI (replicabile anche con altri sottostanti). L'obiettivo è di raccogliere il dividendo con la ragionevole certezza di rientrare dell'intero capitale investito in un tempo prefissato (un anno). In questo momento ENI quota 13,33. Vorrei procedere all'acquisto di 500 azioni ENI a 13,33 e alla contemporanea vendita di una call strike 10 scadenza 20 giugno 2024 al prezzo di 3,52 (quotazione midpoint che vedo su IB). Il debito complessivo per il combo buy-write è di 9,81 euro, quindi con notevole risparmio rispetto al prezzo pieno delle azioni. In questa situazione il dividendo (0,88 euro) sull'investimento è del 9% e alla scadenza sono abbastanza certo di recuperare l'intero investimento, infatti 10+3,52 = 13,52 > 13,33 (sempre che alla scadenza ENI quoti sopra 10 euro, cosa che ritengo molto probabile).
    Naturalmente non avrò alcun beneficio in caso di aumento della quotazione di ENI (ma non mi aspetto che ENI possa fare grandi performance).
    Il ragionamento è più o meno giusto o mi sfugge qualcosa?

    Ringrazio per qualsiasi commento e contributo.
    Questa è la tua posizione con guadagno massimo circa 97 euro
    Se invece vendi una Put strike 10 il guadagno è di 167 euro
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  4. #4

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    Citazione Originariamente Scritto da gsabatini2112@icloud.com Visualizza Messaggio
    Praticamente ti sei costruito un certificato con unico sottostante ENI
    L'idea è un quella, e si potrebbe anche fare con altri sottostanti, volevo capire se ci fossero dei rischi nascosti, a parte il crollo del titolo sotto lo strike price.
    Rimane la possibilità dell'esercizio anticipato in prossimità dei dividendi, che comunque non comporta una perdita.

  5. #5

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    Citazione Originariamente Scritto da Cagalli Tiziano Visualizza Messaggio
    Questa è la tua posizione con guadagno massimo circa 97 euro
    Se invece vendi una Put strike 10 il guadagno è di 167 euro
    Ringrazio molto per la risposta, però mi sembra che in caso di esercizio a scadenza (ENI sopra strike 10) io porto a casa il dividendo di 0,88 euro, che anzi salirà a 0,94 per il 2023, più 3,52 (premio della call)+10 (prezzo di esercizio che mi verrà riconosciuto) - 13,33 costo delle azioni che ho comprato, totale 1,13 euro x 500 azioni = 565 euro.

    I 97 euro sarebbero la semplice differenza tra premio + strike - costo delle azioni, trascurando del tutto il dividendo, che invece avrò pieno diritto ad incassare, possedendo le azioni.

    E' indubbio che su quelle 500 azioni io percepirò il dividendo pieno di 0,94 euro per azione, quindi 470 euro (a meno che ENI non decida di sospendere il pagamento dei dividendi, ma sarebbe un fatto abbastanza clamoroso, in quanto ENI ha distribuito i dividendi anche in piena pandemia).
    Per il resto: il premio della call di 3,52 lo percepisco subito (e mi viene dedotto dal prezzo di acquisto delle azioni) e 10 euro li percepirò all'atto dell'esercizio della call. Quindi il ricavo totale sarà 0,94+3,52+10 = 14,46 euro/azione a fronte di un costo di 13,33 euro/azione.

    O c'è qualche inghippo nascosto?

  6. #6
    L'avatar di Cagalli Tiziano
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    Citazione Originariamente Scritto da marcvero@tiscali.it Visualizza Messaggio
    Ringrazio molto per la risposta, però mi sembra che in caso di esercizio a scadenza (ENI sopra strike 10) io porto a casa il dividendo di 0,88 euro, che anzi salirà a 0,94 per il 2023, più 3,52 (premio della call)+10 (prezzo di esercizio che mi verrà riconosciuto) - 13,33 costo delle azioni che ho comprato, totale 1,13 euro x 500 azioni = 565 euro.

    I 97 euro sarebbero la semplice differenza tra premio + strike - costo delle azioni, trascurando del tutto il dividendo, che invece avrò pieno diritto ad incassare, possedendo le azioni.

    E' indubbio che su quelle 500 azioni io percepirò il dividendo pieno di 0,94 euro per azione, quindi 470 euro (a meno che ENI non decida di sospendere il pagamento dei dividendi, ma sarebbe un fatto abbastanza clamoroso, in quanto ENI ha distribuito i dividendi anche in piena pandemia).
    Per il resto: il premio della call di 3,52 lo percepisco subito (e mi viene dedotto dal prezzo di acquisto delle azioni) e 10 euro li percepirò all'atto dell'esercizio della call. Quindi il ricavo totale sarà 0,94+3,52+10 = 14,46 euro/azione a fronte di un costo di 13,33 euro/azione.

    O c'è qualche inghippo nascosto?
    Si c’è un inghippo e nemmeno nascosto:
    il venditore di opzioni NON può esercitare!
    Di sicuro invece c’è che nel momento che incasserai 470 euro di dividendo, perderai 470 euro di valore sul titolo e l’opzione non ci sarà più perché esercitata dal compratore.
    Tu pensi che magari per pura fortuna il compratore potrebbe non esercitare. In questo caso lo farebbe comunque il suo Broker perché ha l’obbligo di farlo. Anche se il guadagno fosse di 1 centesimo…
    Peccato l’idea sarebbe stata buona ma le opzioni sono una coperta corta …
    A mio parere sarebbe meglio la Put concordando che Eni ha poche probabilità di scendere sotto i 10 anche se non molto tempo fa ha toccato circa i 6 euro. Riprendendosi velocemente poco dopo.
    ciao
    Ultima modifica di Cagalli Tiziano; 06-07-23 alle 20:19
    ..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.

  7. #7

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    Citazione Originariamente Scritto da Cagalli Tiziano Visualizza Messaggio
    Si c’è un inghippo e nemmeno nascosto:
    il venditore di opzioni NON può esercitare!
    Di sicuro invece c’è che nel momento che incasserai 470 euro di dividendo, perderai 470 euro di valore sul titolo e l’opzione non ci sarà più perché esercitata dal compratore.
    Tu pensi che magari per pura fortuna il compratore potrebbe non esercitare. In questo caso lo farebbe comunque il suo Broker perché ha l’obbligo di farlo. Anche se il guadagno fosse di 1 centesimo…
    Peccato l’idea sarebbe stata buona ma le opzioni sono una coperta corta …
    A mio parere sarebbe meglio la Put concordando che Eni ha poche probabilità di scendere sotto i 10 anche se non molto tempo fa ha toccato circa i 6 euro. Riprendendosi velocemente poco dopo.
    ciao
    Considerando che la borsa non favorisce nessuno, anzi deve mettere in parità tutti gli investitori, le due posizioni di vendita di una PUT sintetica (call+sottostante) e di una PUT naturale devono portare allo stesso risultato economico, cosa che a prima vista non sembra essere nel caso in esame.

    Cerco di dare una spiegazione non accademica ma in termini semplici e intuitivi.

    Il prezzo di una CALL ITM può essere visto come il valore implicito dell'opzione + un premio per il rischio che il venditore si accolla, legato al delta, alla vola ed al tempo.

    Tralasciamo il premio di rischio che immaginiamo valga K e vediamo il valore implicito.

    Il valore implicito di una CALL ITM vale S - X *e-rt, essendo S il valore del sottostante (al netto del dividendo), X lo strike price, r il risk-free rate e t il tempo a scadenza, (e è il numero di Eulero).

    Perchè nell'equazione deve entrare anche il risk free rate? perchè la borsa appunto non fa favoritismi a nessuno.

    Consideriamo l'investitore A che pensa che il titolo salirà nel prossimo anno e compra il titolo, e l'investitore B che pensa anche lui che il titolo salirà e compra una opzione call scadenza un anno; ora è chiaro che l'investitore B ha il vantaggio immediato di non dover sborsare la cifra X fino all'anno prossimo e quindi può investire la cifra X al tasso r, conseguendone un guadagno, quindi tra un anno si troverebbe in vantaggio sull'investitore A che invece ha sborsato subito l'intera cifra.

    Per riportare la situazione in parità l'investitore B dovrà pagare (oltre alla differenza netta tra sottostante e strike) una cifra aggiuntiva pari a X*(1-e-rt) che sono appunto agli interessi che lui potrà maturare sul capitale X per un anno.

    In maniera speculare, il venditore della CALL incasserà quegli interessi che il compratore ha dovuto sborsare.

    Nel caso di specie su ENI, la vendita della CALL sarà remunerata dal premio K e dalla somma degli interessi al tasso r sul capitale X, ed è solo una coincidenza che tale remunerazione sia circa pari al dividendo incassato.

    Quindi non si incassa il dividendo ma la somma degli interessi r sul capitale X (pari a X*(1-e^-rt)) + il premio di rischio K.

    Come controprova effettuando la medesima operazione su un titolo che non paga dividendo si ha un risultato molto simile:

    AMAZON vendo call strike 95 a 360 DTE e compro 100 azioni -> incasso 790 $ a fronte di un costo di circa 8700 $ per ordine combo BUY WRITE, risultato 9%

    AMAZON vendo PUT strike 95 360 DTE -> incasso solo 360 euro, e questo conferma che gli interessi su X vengono a favore del venditore di CALL e non di PUT.

    Peraltro il venditore di PUT può investire il capitale (che ha risparmiato sull'acquisto dei titoli) al tasso r ricavandone un reddito aggiuntivo, tramite un opportuno strumento finanziario.
    Ultima modifica di Denis Moretto; 07-07-23 alle 21:38

  8. #8
    L'avatar di Cagalli Tiziano
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    Considerando che la borsa non favorisce nessuno,
    Ma che cavolo di sermone scrivi?
    Ti rendi conto che nel messaggio precedente volevi esercitare una opzione venduta?

    Ora vieni a fare la lezione … Eulero…ti prego non sei credibile oltre che poco educato: ti ho risposto, risolto il tuo enigma e tu nemmeno rispondi scusandoti per la cavolata scritta!
    E vuoi salire in cattedra…
    Ti invito a NON scrivere più!
    ..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.

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