La questione sorse circa dieci anni or sono. Ad oggi non ho ancora una risposta. La storia si svolge a Venezia, più precisamente all’interno di un bar. Tratto da una storia vera

La questione sorse circa dieci anni or sono. Ad oggi non ho ancora una risposta. La storia si svolge a Venezia, più precisamente all’interno di un bar. Tratto da una storia vera

Mario Rossi (per motivi di privacy non posso citare il vero nome e cognome) con il quale stavo parlando amabilmente di economia mi raccontò la storia, con dovizia di particolari, per conoscere la mia opinione.

Per brevità tralascerò molti aspetti secondari senza per questo farne “patire” la sostanza.
I genitori di Mario conducevano un Bar con la collaborazione di due camerieri.

Uno era molto taciturno e svolgeva il suo lavoro con soddisfazione mentre l’atro era estroso, un vero commerciale. Attirava i clienti con parole e frasi fatte che tanto amano i clienti. Anche se li vedeva per la prima volta li serviva come se fossero i suoi migliori amici. Adesso a noi non interessa quale fosse la sua motivazione. Ma andiamo avanti.

Il taciturno oltre al suo stipendio arrotondava con le mance. L’estroso invece con le mance si guadagnava un altro stipendio. Non è azzardato affermare che in particolari mesi dell’anno guadagnava più di mance che di stipendio.

Peccato che avesse uno strano vizietto. Nonostante facesse battere sempre lo scontrino di cassa, alla sera i conti non tornavano mai.

Avete già indovinato vero?

Quando pensava che la confusione regnasse sovrana si intascava anche i soldi del conto.
Ma adesso arriva il bello.

Io subito domandai anticipando il mio amico Mario: i tuoi genitori lo licenziarono e lo denunciarono? Il mio amico sorrise e mi disse: i miei genitori sapevano da anni che metteva le mani anche dove non aveva diritto.

Ecco allora che tenta di darmi una spiegazione anche se nella mia testa il quadro era già completo e chiaro. L’estroso pur rubando, perché questa è la parola corretta, faceva guadagnare al bar dei genitori più dell’altro cameriere taciturno.

Adesso non entrerò nei discorsi di costo-opportunità sul mancato guadagno altrimenti rischiamo di complicare una questione che si pone di più sotto l’aspetto morale che economico.

Il cameriere estroso portava talmente tanti clienti che avrebbe dovuto guadagnare più dell’altro cameriere. Visto che i genitori del mio amico lo prendevano con le mani nel sacco senza farglielo capire vedevano l’ammanco di cassa come un aumento di stipendio. Inoltre il cameriere sapeva anche fin dove spingersi per non mandare il Bar in perdita in relazione al suo stipendio.

Adesso la domanda è: come proprietari del Bar lo avreste denunciato e licenziato?

Teniamo conto dei seguenti elementi:

  1. il cameriere rubava solo ed esclusivamente ai proprietari;
  2. la collettività non veniva derubata perché gli scontrini venivano emessi;
  3. al netto di quello che si intascava faceva guadagnare ai proprietari una cifra cinque volte superiore all’altro cameriere.
Personalmente non ho una risposta. La vedo una questione di coscienza dei proprietari. Da una parte non faceva un danno alla collettività e faceva guadagnare i proprietari ma era pur sempre un “ladro di galline”.

E’ facile dare un giudizio da esterno. L’Italia è piena di giustizialisti che non si fanno fare la ricevuta dal dentista perché non possono scaricare l’IVA ma che si indignano dinanzi ad una questione simile.

Provate invece a mettervi nei panni del proprietario del bar.

Forse lo denuncereste lo stesso ma sono sicuro che qualche ripensamento vi verrebbe.