Ragazzi chiedo aiuto agli esperti perché mi sa che sto prendendo una di quelle “topiche” per me di felixiana memoria non da poco…
In ogni caso le risposte dei più esperti a quanto segue possono aiutare quelli come me che sono più che novizi e magari un ripasso delle basi per quelli che hanno la voglia di spiegarmi..

Allora ho i seguenti dati (reali di ieri pomeriggio):

FTSE MIB

Futures dicembre valore 20885

Sottostante: 21068

Strike 21000 Opzioni novembre
Call: 840 vendita 855 acquisto
Put: 850 vendita 865 acquisto
Teoria:
“La relazione che fondamentalmente lega il prezzo futures al prezzo spot è quella di titoli che pagano dividendi nel periodo. Supponiamo di stimare nel tasso q i dividendi che verranno staccati dai titoli dell’indice nel periodo; allora deve essere

F=S*e^(r-q)(T-t)

Dove:
F= prezzo futures
S= valore Spot del sottostante
r= tasso di rendimento risk-free
q= dividendi staccati nel periodo
(T-t)= tempo residuo alla scadenza

Sui prezzi dei futures su azioni tale condizione di NON arbitraggio la vedo continuamente.
Nel senso che il prezzo del futures non si discosta mai (o almeno per me che non ho algoritmi di calcoli costantemente attivati per cogliere tutte le opportunità) da quello delle azioni.

Mentre sui futures su indici capita sovente di osservare discrepanze anche di 2 0 300 punti.
Circa l’esempio in oggetto ci sono 183 punti di differenza tra Spot e Futures.
Lo Spot ha quindi un valore maggiore suppongo determinato dal fatto che nella formula suddetta il valore assunto dal parametro (r-q) fa sì appunto che il futures sia sotto (i tassi di interesse sono minori degli eventuali dividendi che si percepiscono nel periodo in oggetto).

Ora affinché non sia possibile nessuna operazione di arbitraggio il prezzo del futures e quello spot dovrebbero sempre tendere alla convergenza a scadenza (sempre in teoria)
Questo vuol dire che nei dati di partenza che abbiamo:
-o il futures guadagna almeno 183 in più del valore del sottostante (recupero in salita diciamo così..)
-o il sottostante perde 183 pt in più di quanti ne perde il futures (recupero in discesa)

Quindi l’operazione di spread mi indicherebbe di vendere spot e comprare il futures.

Qua già fermatemi se c’e’ qualcosa che non quadra...

Detto questo se si trattasse di una azione qualsiasi potrei conseguire un profitto senza rischio con la seguente strategia:
vendo allo scoperto l’azione e compro allo stesso tempo il futures (portandolo alla scadenza).
Profitto di 183 pt detratte spese di short selling + commissioni.

Ora in linea sempre teorica io potrei farlo anche con l’Indice. Nel senso che dovrei vendere allo scoperto il sottostante (quindi le 40 azioni dello FTSE) e comprare il futures.
Ma questi miseri 183 punti forse non riuscirebbero manco a coprire le spese di commissioni più i 40 short selling aperti..

Il problema è quindi la vendita del sottostante.
Allora mi sono detto: Ma un modo per vendere il sottostante senza shortsellare 40 azioni esiste?

In linea sempre di principio c’e’.. se il valore del sottostante è uguale o molto vicino allo strike dell’opzioni ATM si… perché mi costruisco la posizione in modo sintetico.

Nell’esempio:
Vendita sottostante= compro 2 Put + vendo 2 Call con Strike 21000
Compro futures dicembre a 20885
L’operazione mi da una perdita di 50 punti.
Però se in qualsiasi momento da oggi sino alla fine di novembre il futures pareggia il sottostante noi siamo matematicamente in gain di 183-50 ovvero 133 punti.

Ho scelto novembre perché ovviamente il margine di scoperto fra vendita call e acquisto put è minore rispetto a quello dello strike 21000 di dicembre… ma anche il rischio è maggiore, nel senso che così si scommette sul fatto che entro un mese dalla scadenza del ns futures i 2 prezzi abbiamo già iniziato a convergere così tanto da mandarci in gain..

In generale per cavarne qualche spunto:

se ciò che conta in questo sorta di operazione di spread è la velocità di convergenza tra i 2 strumenti forse non si potrebbero aprire anche considerazioni su di una strategia opposta?

Ovvero più siamo vicini (mese di cui prendiamo lo strike) forse più è difficile che la convergenza si avveri (anzi magari statisticamente ci sono più occasioni in cui lo spread si allarga …)… al contrario più siamo lontani dalla scadenza (intendo sempre come mese più vicino alla scadenza del futures che abbiamo acquistato) maggiori potrebbero essere le probabilità di concretizzarsi della convergenza…

Non so magari mi sono fatto tutto un film (nel senso che già le basi teoriche sono sbagliate), altrimenti volevo chiedervi se si poteva lavorare si di una strategia che contemplasse o una convergenza sul lungo o una divergenza sul breve.
Non so' magari anche solo "lavorando" sulle opzioni e tralasciando il futures o, nel senso opposto prendendo in considerazione anche il futures più vicino (settembre) oltre che quello più distante(dicembre).

Ditemi voi e grazie già in anticipo delle eventuali correzioni critiche o suggerimenti.

Ciaooo

Paolo