Citazione Originariamente Scritto da pidi10 Visualizza Messaggio
Secondo me bisogna tenere distinti due concetti:
La valutazione del rischio di una posizione
L'abilità di difendere la posizione stessa.

Il rischio è oggettivo e deve essere individuato con un numero.

L'abilità è soggettiva e può essere individuata con una valutazione più o meno argomentata delle capacità del soggetto.

Ma se devi scrivere una routine per far compiere delle azioni ad un programma, devi essere usare i numeri perché il computer è stupido e le argomentazioni non le capisce.

Se la domanda era "sapere quale rischio si corre", la risposta non può che essere data dal valore preciso di ciascun rischio, cioè un numero.

E' una delle prime cosa che mi disse Tiziano 4 anni fa. Il mio mestiere - disse - è valutare i rischi, cioè individuare un numero preciso che li qualifichi.
Se parliamo in termini “astratti”, e metto volutamente le virgolette per rispetto del mio interlocutore, immaginerei che la vendita di una call sia più rischiosa della vendita di una put: la prima va ad infinito e la seconda va a zero. Ma tutto questo non ci aiuta nella gestione della posizione. Valutiamo sì il rischio assoluto, ma molto prima di questi casi estremi avremo il nostro conto chiuso.

Se parliamo in termini “pratici”, altre virgolette, abbiamo l’ottima risposta di marzac, davvero emblematica ed istruttiva, a cui segue la risposta di condivisione di Tiziano:

Citazione Originariamente Scritto da Cagalli Tiziano Visualizza Messaggio
Sai quante notti in bianco prima di capire che il lato put sugli indici era il migliore? Rollate infinite!
Cioè sembrerebbe che, per lo stesso individuo, supponendolo esperto e buon gestore di portafoglio, sia più facile, in linea di massima, gestire una put scoperta piuttosto che una call scoperta.
Ovviamente sto facendo un’ipotesi matematica approssimativa, come dire che a parità di gestore le put nude sono più facili da trattare delle call nude, ma il gestore non è un computer, ed avrà lucidità, ansie o particolari stati d’animo. Pur tuttavia penserei che in linea di massima la gestione delle put short sia più semplice delle call short.

Anche nella risposta di Tiziano:

Citazione Originariamente Scritto da Cagalli Tiziano Visualizza Messaggio
In quel caso la difficoltà era identica. Le operazioni di salvataggio sono speculari.
È vero che le operazioni di correzione sono speculari, ma riterrei che farle dal lato put sia più efficace che dal lato call. Da notare ad esempio che il mega strangle (-28 put, -28 call) è fatto con opzioni otm, cosa per cui la rollatura è già di per sé meno vantaggiosa rispetto al caso dello strangle con opzioni itm, la cui curva at now è molto vicina ad essere una retta. Immaginerei che per tale portafoglio il lato put sia più facilmente difendibile del lato call.

Ciao a tutti.