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  1. #1

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    L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse

    Ogni investitore in prodotti derivati su tassi d’interesse è “obbligato” a conoscerne la struttura. Diciamo che la curva dei tassi d’interesse per il mercato obbligazionario può essere paragonata all’importanza del VIX (vedi Forum specifico su Playoptions).

    Ogni investitore in prodotti derivati su tassi d’interesse è “obbligato” a conoscerne la struttura. Diciamo che la curva dei tassi d’interesse per il mercato obbligazionario può essere paragonata all’importanza del VIX (vedi Forum specifico su Playoptions).

    Poiché la filosofia del sito è imperniata sulla semplicità dei concetti farò il possibile per darne una spiegazione comprensibile senza l’ausilio di formule.

    Tale curva può essere inclinata positivamente (si chiama infatti curva normale da non confondere con la Gaussiana), negativamente (si dice che la curva è invertita), oppure piatta (retta orizzontale).

    Con il saggio e sano buon senso è facile intuire che i titoli obbligazionari rendano di più, tanto maggiore è la scadenza in quanto rischiano maggiormente un movimento dei tassi, un default, e un aumento dell’inflazione. A breve invece questi rischi sono gli stessi ma converrete con me che le probabilità che un evento si verifichi in un anno sono di gran lunga inferiori alle probabilità che tale evento si verifichi nell’arco di dieci anni. Infatti le obbligazioni decennali (vedi il Bund) pagano un “premio per il rischio”; ovvero questo tasso d’interesse maggiore rispetto alle scadenze a breve termine (vedi lo Schatz).

    Su tutti i giornali finanziari viene riportata tale curva. A noi non deve interessare di quanto cresce o decresce ma soltanto se è normale o invertita. Tra poco spiegheremo il perché.

    Certo che apparentemente non ci si spiega perché la curva possa essere inclinata negativamente.

    Significa sostanzialmente smentire ciò che è stato appena scritto e che sembra la spiegazione più logica.

    Come affrontare allora la situazione? Allo stesso modo in cui Tiziano e pidi hanno scritto di interpretare il VIX.

    La curva non riflette i tassi attuali ma le aspettative sugli stessi.

    Se io mi attendo una riduzione dei tassi a breve vuol dire che l’economia non sta andando troppo bene e che quindi mi aspetto che si andrà al fondo del baratro visto che l’andamento dei tassi è ciclico. Sembra un ragionamento insensato ma chi detiene volontariamente obbligazioni a lungo termine che rendono meno di quelle a breve pensa che non ci sia limite al peggio e i corsi delle stesse inizieranno ad aumentare. Corriamo al riparo se la curva è inclinata negativamente? Personalmente no! E’ un bel segnale che mi suggerisce che gli operatori del mercato stanno pensando che peggio di così non si può andare (tassi quasi a zero) e quindi ci si aspetta un rialzo degli stessi. Tenete conto che la curva o struttura dei tassi viene soprattutto utilizzata da operatori in prodotti derivati, in special modo da chi opera in opzioni sul mercato obbligazionario in un’ottica di medio periodo. Ovviamente come tutte le teorie basate sulle aspettative è necessario considerarla con il beneficio del dubbio.

    Adesso forse comprendiamo perché una salita dei tassi attualmente non sempre fa sprofondare il mercato azionario. E’ necessario ogni volta verificare da che punto si parte. Se da zero vanno a 0,5 vuol dire che l’economia sta rialzando un pochino la testa. Se dal 10% si passa a un 11% vuol dire che l’inflazione non si riesce a contenere e che una crisi potrebbe essere imminente.

    Ripetiamo:

    Curva normale: economia sana. Da monitorare ma senza allarmismi.

    Curva invertita: recessione. Da monitorare per salire sul treno alla partenza. Il VIX sarebbe un ottimo indicatore.


  2. #2

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    Re: L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse

    Bello e chiaro.
    In pratica tutto "normale" sotto il cielo!

  3. #3

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    Re: L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse

    Grazie pidi sono contento che ti sia piaciuto.

    Penso che oggi sia sempre più professionale il trading. Soprattutto quello più difficile in opzioni. E' necessario costruire ottime strategie come hai scritto nel Forum circa il tuo sistema che riesce anche a costruirle sopra lo zero.

    Grazie mille per aver inserito un grafico della situazione attuale.

    Ciao carissimo

    p.s. Se qualcuno avesse fatto fatica a comprendere il concetto lo scriva pure che provo a rispiegarla. Non abbiate paura di scrivere "non ho capito", oppure a correggere se avessi fatto errori, altrimenti rimarrete soltanto trader passivi che si fidano ciecamente di quello che leggono. State attenti perchè lo spirito di Play è una crescita nell'imparare a utilizzare a nostro vantaggio le opzioni.


  4. #4

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    Re: L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse

    Molto chiaro e utile Roberto.
    Magari sarebbe utile aggiungere qualche illustrazione "a corredo" per chi non è familiare con le curve dei tassi, in modo tale da fissare i concetti anche in immagini.
    Riprendendo il discorso su Bund e Schatz, si notava con te come, mentre lo Schatz è già vicino al suo tetto, a causa dei tassi a breve quasi a zero, il Bund vi è ancora relativamente distante.
    Penso che, oltre alle normali motivazioni di premio al rischio, in parte si possa spiegare con il fatto che, se da una parte a breve il timore è per una deflazione europea, dall'altra sul medio-lungo si temono spinte inflazionistiche dovute a pressioni sulle materie prime da parte dei paesi in forte sviluppo come Cina e India (non appena la ripresa iniziasse ad essere seria), che poi hanno rappresentato una delle concause della recente crisi.
    Questo spiegherebbe il perchè la parte lontana della curva tende a tenersi relativamente "alta".
    Qual'è la tua opinione al riguardo?

  5. #5

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    Re: L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse

    Citazione Originariamente Scritto da Lunardi
    Molto chiaro e utile Roberto.
    Magari sarebbe utile aggiungere qualche illustrazione "a corredo" per chi non è familiare con le curve dei tassi, in modo tale da fissare i concetti anche in immagini.
    Riprendendo il discorso su Bund e Schatz, si notava con te come, mentre lo Schatz è già vicino al suo tetto, a causa dei tassi a breve quasi a zero, il Bund vi è ancora relativamente distante.
    Penso che si possa spiegare con il fatto che, se da una parte a breve il timore è per una deflazione europea, dall'altra sul medio-lungo si temono spinte inflazionistiche dovute a pressioni sulle materie prime da parte dei paesi in forte sviluppo come Cina e India (non appena la ripresa iniziasse ad essere seria), che poi hanno rappresentato una delle concause della recente crisi.
    Questo spiegherebbe il perchè la parte lontana della curva tende a tenersi relativamente "alta".
    Qual'è la tua opinione al riguardo?
    Grazie mille Lunardi

    Hai ragione circa i grafici. Sono un po imbranato con il computer ma per fortuna che pidi ha pensato bene nel commento sopra di inserire la situazione attuale che come possiamo vedere è del tutto normale. Infatti dopo un periodo di crisi come il nostro è ovvio che gli operatori non possono che aspettarsi una risalita dei tassi anche se attualmente viviamo una crisi particolare (articolo che scriverò in settimana).

    L'inflazione è causata semplicemente da un aumento della massa monetaria in circolazione e non deriva da aumento dei prezzi a seguito di un aumento dei costi delle materie prime o un aumento della domanda aggregata. Lo so che sto facendo cadere le certezze di chi all'Università ha imparato queste cose, me compreso, ma come dicevo all'inizio del mio primo articolo l'intenzione è quella di interpretare i fenomeni economici mediante gli assunti della scuola economica austriaca al fine di vedere l'economia sotto una luce molto ma molto più chiara e semplice.

    Comunque complimenti per la tua analisi!

    Lo schatz è il vero termometro dell'economia semplicemente perchè è un'obbligazione che riflette l'andamento a breve dei tassi d'interesse. Poichè è arrivato quasi a fine corsa stiamo attenti a shortare con troppa facilità perchè potrebbe rimanere in trading range ancora per parecchio.

    Tornando al mio precedente articolo cerchiamo di avere sempre una copertura soprattutto se entriamo con tanti contratti e un piano B che è la regola generale che ci consiglia giustamente Tiziano.

    Ciao carissimo

  6. #6

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    Re: L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse

    attualmente viviamo una crisi particolare (articolo che scriverò in settimana)
    Io segno sempre-

  7. #7

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    Re: L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse

    Mu sentia che al PIDI non scappava.

    Scrivo se continui ad aiutarmi (leggasi: me la costruisce quasi tutta lui) le mie strategie in opzioni. angelo


  8. #8

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    Re: L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse

    Si però scusa, tu prima scateni le curiosità, poi sembra che ti dimentichi. Va bene che hai la maturità e quindi sei scusato, ma è proprio per questo che segno.
    E alla prima voce leggo: scuola Austriaca.

    E allora visto che tu a forza di pause sesso, ti giochi anche i momenti liberi dagli esami, ti do una spinta:

    I teorici della scuola austriaca raccomandavano piccoli governi, una forte protezione della proprietà privata e il supporto in generale dell'individualismo. Per questo motivo sono spesso citati a sostegno da gruppi liberisti "laissez-faire", "libertarian" e oggettivisti, sebbene economisti di scuola austriaca come Ludwig von Mises insistono sul fatto che la prasseologia deve prescindere dai valori: non rispondere cioè all'ipotetica domanda "è giusto adottare questa politica economica?", ma piuttosto alla domanda, a fondamento dell'eterogenesi dei fini, "se questa politica fosse realizzata, avrebbe gli effetti desiderati?"
    laugh

  9. #9

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    Re: L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse

    Ma che bella sorpresa che mi fa il PIDI!

    Sono contento che tu la conosca visto che in Italia la conoscono in pochi. Aspettavo a entrare in argomento prettamente teorico per non annoiare il lettore ma una breve spiegazione prima o poi dovrò farla. Tu in una frase l'hai sintetizzata molto bene.

    Grande PIDI

    Pensa che hayek nel 1974 (anno in cui fu nobelato (vinse il nobel)) senza che nessuno sapesse niente scrisse nel suo libro "La denazionalizzazione della monaeta" che un 'unione moteria a livello europeo sarebbe stato l'inizio della fine.

    Questi si che sono economisti.

    Non mi dilungo altrimenti vado a casa tra un mese e creerei uno scompiglio in un Forum dove queste questionni dovrebbero essere marginali rispetto al tema centrale. Per adesso mi piace stupire con ciò che hanno teorizzato in maniera veramente scientifica i veri liberisti e non i vari Friedaman, i chicagoboys, che erano liberisti su tutto ma non sulla questione centrale dell'economia: la MONETA!


  10. #10
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    Re: L'interpretazione della curva dei tassi d'interesse

    Per funzionare ha funzionato:
    divide et impera è stata la tecnica socio politica applicata nell'Impero Romano e riconosciuta anche nella moderna concezione politica ..della succitata scuola.

    Altro che euro..il sesterzo ci vorrebbe!


    ..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.

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