Discussione: Nostalgia del GRUPPO ITALIA CENTRALE
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02-07-11, 22:37 #11..se corri dietro a due lepri, non ne prendi nemmeno una.
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02-07-11, 23:33 #12
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mie scuse
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02-07-11, 23:33 #13
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Praticamente quello che dicevo io.
Non bisogna avere paura di scrivere sul Forum!
Ne va della vostra preparazione.
Più scrivete e più guadagnate.
E se vi prendete delle critiche saranno ben pagate.
Gli orchi siamo io e Tiziano.
State attenti che vi sbraniamo.Ultima modifica di pidi10; 02-07-11 alle 23:43
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02-07-11, 23:37 #14
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Marcello
abiti ad Ostia.
Perchè non sei venuto alla cena?
Alla prossima ti veniamo a prelevare a casa.
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02-07-11, 23:40 #15
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Buonasera a tutti. Vorrei dare anch'io il mio modesto contributo a questa discussione soprattutto per dissipare quei fraintendimenti che mi sembra siano nati (e che, al termine di questo mio intervento, spero vivamente possano essere destituiti di ogni fondamento).
Premesso che:
- siamo tutti "figli" di Tiziano: sia coloro che hanno cominciato a lavorare in questo meraviglioso mondo seguendo le sue indicazioni, sia coloro che già vi lavoravano e che, successivamente ai suoi insegnamenti, hanno avuto modo di constatarne la differenza;
- intendiamo continuare ad apprendere i suoi insegnamenti perfezionando, inoltre, ciò che abbiamo già appreso;
- ne riconosciamo la serietà e, soprattutto, quella professionalità che in questo ambiente è così difficile trovare;
cionondimeno sentiamo l'esigenza di confrontarci proprio su quegli insegnamenti e su quelle strategie che nel corso delle mille e più iniziative di interazione con il maestro (soprattutto grazie al forum, ai tours, agli incontri come quelli recenti di Rimini e Bologna, ecc.) ci sono stati trasmessi.
Ritengo che si tratti di una normalissima esigenza. Quando due studenti decidono di passare il pomeriggio per studiare assieme la lezione che il professore ha tenuto quella mattina non lo fanno per insegnare, ciascuno all'altro, i propri insegnamenti. Lo fanno perché vogliono confrontarsi proprio sulle tesi del professore; verificare quanto ognuno ha capito e, magari, farsi spiegare dall'altro ciò che si è capito meno. E' normale!
Nella teoria di Vygotskij, il noto pedagogista russo, l'apprendimento di un soggetto che si svolge con l'aiuto degli altri viene spiegato con la zona di sviluppo prossimale. Questa zona è definita come la distanza tra il livello di sviluppo attuale ed il livello di sviluppo potenziale, che può essere raggiunto con l'aiuto di altri individui, che siano adulti o dei pari con un livello di competenza maggiore. A differenza di Jean Piaget, che sostiene che il soggetto passa attraverso diversi stadi (ognuno dei quali gli consente di apprendere nuove conoscenze che prima non era in grado di ritenere), Vygotskij afferma che il discente apprende da coloro che si trovano ad un livello di conoscenza superiore. Ed insiste molto sul cosiddetto gruppo dei pari. Pari, di età, ma magari con un po' di conoscenze in più. Insomma, per esemplificare, è quello che accade a scuola quando un allievo non riesce a capire un determinato concetto dal docente ma, invece, lo comprende da un compagno, un compagno un po' più bravo di lui.
Collins, Seely Brown e Newman, sulla scia di Vygotskij, elaborano il modello dell'apprendistato cognitivo: una metodologia didattica che si ispira ai principi dell'apprendistato tradizionale ed alla didattica basata sulle competenze. Una pratica formativa che consiste nella partecipazione alle attività proprie di contesti lavorativi. Un apprendista che si avvia ad imparare un mestiere, diviene sempre più consapevole dell'attività che svolge quanto più l'esperienza e la partecipazione gli consentono di sviluppare abilità e conoscenze, cioè competenza, e quanto più riflette e concettualizza su quanto fa e impara. Lo sviluppo delle funzioni cognitive più complesse in un individuo emergono con la collaborazione di individui esperti, che il soggetto vede come modelli: l'esperto esibisce la propria prestazione e l'apprendista cerca di imitarlo. Il modellamento permette all'apprendista di appropriarsi di saperi e procedure utili a situazioni specifiche.
Insomma, è quello che accadeva nelle botteghe rinascimentali: quando un nuovo allievo entrava nella bottega di Leonardo, per esempio, non aveva tante possibilità di interagire col maestro. Attorno al maestro vi erano gli allievi più anziani i quali, a loro volta, trasmettevano il sapere agli altri allievi.
Ma il solo fatto di essere in quella bottega, di respirarne l'aria, di interagire con gli altri allievi, anche fossero solo un po' più anziani (magari era un anno che lavoravano in quella bottega), tutto ciò era garanzia di apprendimento, di crescita, di continua verifica dei propri saperi.
Ecco, ciò che voglio dire è proprio questo: gli allievi di Tiziano desiderano confrontarsi tra loro per verificare quanto appreso, discuterne tutti gli aspetti, anche (e soprattutto, direi) quelli più elementari. Quegli aspetti che non potrebbero essere discussi col maestro, quanto meno perché il tempo del maestro è una risorsa troppo importante e deve essere spesa in modo più proficuo.
Immaginate un gruppo di allievi che ha appreso da un maestro di scacchi la nobile arte. Ebbene, magari una volta a settimana, questi allievi si incontrano in un luogo e giocano fra loro, si allenano, mettendo in pratica - appunto - quanto appreso dal maestro.
Spero, con il mio pensiero, di aver contribuito a questa discussione.
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02-07-11, 23:48 #16
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02-07-11, 23:53 #17
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Ma che persone che ci sono in questo Forum!
Complimenti.
Praticamente vedi Playoptions come una bottega in cui Tiziano insegna l'ARTE del trading in opzioni come Leonardo insegnava l'arte della pittura nella sua.
Analogia semplicemente sublime.Ultima modifica di pidi10; 02-07-11 alle 23:56
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02-07-11, 23:58 #18
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03-07-11, 00:01 #19
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Ti ringrazio Pietro, per l'apprezzamento: ma è davvero quello che penso!
Immagino una grande sala, con tanti "pittori", ognuno col suo cavalletto e la sua tela, che dipinge. Ed i giovani allievi, quelli appena arrivati, che si aggirano in questa sala, osservano il lavoro degli altri, "respirano" il clima, apprendono i segreti.
Poi, un domani (magari ai nostri giorni), si dirà che un certo dipinto del quale manca la firma, è attribuito a Leonardo, o ad uno degli allievi della sua scuola: insomma lo stile è quello!
E così per il modo di lavorare con le opzioni: lo stile PO è inconfondibile!
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03-07-11, 00:02 #20
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Marcello
tu ti senti in colpa troppo spesso dovresti candidarti per le elezioni che la tua è una qualità che manca in giro.