Premetto che io parlerò solo di trading intraday.

Per visione del mercato intendo il modo di percepirlo, la capacità di riconoscere i punti di potenziale contrasti, quella di prevedere i momenti più difficili, quella di sapere in anticipo quando, perché e dove ci sarà lateralità o trend nell’andamento del prezzo, quella di percepire gli attori presenti, quella di sentire le accelerazioni o i rallentamenti, quella di sentire in anticipo che il prezzo sta per invertire e tante altre cose che vedremo.

Cioè la visione del mercato è costituita da serie di informazioni che, quasi istintivamente il trader acquisisce sia all’inizio che nel corso della giornata.

Cominciamo dal formarsi della prima candela della mattina.

Osserviamo il grafico e vediamo che per quella giornata è completamente vuoto.
Eppure quel grafico vuoto contiene già un numero notevolissimo di informazioni.

Io lo vedo come un campo di battaglia all’alba.
La luce inonda la vallata e dalla collina si vedono chiaramente gli eserciti schierati, le altre colline, gli anfratti dove ripararsi ecc.

La battaglia è tra due eserciti, quello rialzista e quello ribassista.

La prima cosa che vediamo nel grafico noi opzionisti sono gli strike.
Sappiamo che sugli strike sono posizionati gli opzionisti che hanno venduto opzioni, cioè coloro che si sono accollati un rischio contro il pagamento di un premio e che intendono usare una parte di quel premio per difendere la loro posizione sul loro strike.
Su ogni strike ci sono opzionisti rialzisti che hanno venduto Put e ribassisti che hanno venduto Call.

La seconda cosa che vediamo nel grafico, se settata opportunamente, sono i Pivot Point.
I Pivot Point derivano da un calcolo matematico che individua 7 livelli di prezzo, uno centrale, tre rialzisti e tre ribassisti.

Tale calcolo determina la distanza tra i vari livelli in base alla volatilità del sottostante del giorno precedente.

Mentre gli strike sono fissi i Pivot Point variano ogni giorno e sono calcolati partendo dai 4 valori del prezzo del giorno prima e cioè dall’High, dal Low, dall’Open e dal Close.

Su ogni Pivot Point si posizionano gli operatori che lavorano sul sottostante e che riconoscono in quel livello un livello sensibile per la loro posizione.

Normalmente per individuare i livelli di supporto o di resistenza si va indietro nel tempo e si evidenziano le zone di tensione, cioè quelle da cui il prezzo ha tentennato a distaccarsi. Quei valori sono quelli a cui molti investitori, che hanno nel passato operato agli stessi livelli, sperano che il prezzo torni allo scopo di chiudere le loro operazioni o di aprirne di nuove oppure temono che ciò accada e sono pronti a difendere le posizioni.

Ma tali aree “antiche”più che livelli di prezzo sono fasce di prezzi. E se ognuno si mette a difendere il suo prezzo, la forza dell’azione corale può perdere di efficacia.

Allora questi traders fanno una scelta di convenienza una specie di associazione a difesa della zona. Si posizionano sul Pivot Point più vicino al prezzo che loro intendono difendere. In questo modo su quel Pivot Point si concentra una potenza di fuoco maggiormente in grado di difendere la posizione.
Il giorno dopo i Pivot Point cambiano e con loro anche il livello su cui costoro si posizionano.

Molti sottovalutano la potenza di Pivot Point perché vengono ricalcolati ogni giorno sulla base dei prezzi del giorno prima e poiché basta che la serata precedente, all’ultimo minuto, ci sia un nuovo massimo o minimo, come spesso accade, che la posizione dei Pivot Point del giorno dopo cambi. Quindi i Pivot Point contengono una dose di casualità che per molti toglie importanza ai Povot Point e non ne giustifica l’accanimento della sua possibile difesa.

Invece i Pivot Point si dovrebbero chiamare Meeting Point perché al mattino senza alcun cenno di intesa, quasi automaticamente, gli investitori di sottostante vi posizionano sopra i loro cannoni.

Alla fine abbiamo 2 eserciti schierati, uno ribassista ed un altro rialzista, che a loro volta sono composti da reparti di opzionisti e reparti di investitori in sottostante.

Normalmente tutti questi livelli sono riconosciuti importanti perchè sono supporti e resistenze.
Ma questa valutazione è riduttiva ed occorre guardare oltre, e cambiare la propria visione tradizionalistica del mercato.

Questi livelli sono anche i livelli in cui il prezzo avrà andamenti di lateralità.
Perché su questi livelli ci sarà battaglia tra i due eserciti e quindi i rovesciamenti di fronte saranno continui.

Cioè la lateralità non è un andamento del prezzo, ma è lo stato del terreno su cui il prezzo deve camminare.
E’ come il cosiddetto “intellisense” per il puntatore del mouse, quando passa su una zona particolare accade qualcosa, come ad esempio il cambiamento di un colore, che dipende dalla zona su cui si trova.

Quindi una volta individuati gli strike e i Pivot Point conosciamo anche in quali zone il prezzo procederà in lateralità.

Ecco che la prima candela della giornata non si è ancora conclusa e noi già sappiamo moltissime ed utilissime cose del mercato, solo per merito della visione che di esso abbiamo.