Originariamente Scritto da
pberna
Scusi ma non mi è chiaro il tutto. Facciamo un esempio, che anche se insensato dal punto di vista pratico, solleva un problema.
Acquisto 500 azioni STM @43.24 e contemporanea vendita di una call deep in the money strike 26 scadenza il prossimo venerdì 15 marzo. l profilo del pay-off a scadenza è zero fino a che STM non scende sotto il 26 euro (supponiamo nel seguito che sia così, alla scadenza, STM rimane a circa 43 euro). L'operazione vista nel suo insieme (azione + call scoperta) non produce nessun utile ne perdita. Quindi non ci dovrebbe essere nessuna minus e nessuna plus, nell'operazione vista nel suo insieme, tuttavia vanno fatte alcune considerazioni:
Lato short della scommessa : (short call + copertura col sottostante)
I titoli sono 2: l'azione e l'opzione e hanno date di regolamento diverse.
Dal punto di vista dell'azione, l'esercizio della call implica l'obbligo di vendita delle 500 azioni alla controparte al prezzo di strike di 26 euro. Essendo state acquistate a 43,24 euro, c’è' stata una perdita secca di 43,24-26 = 17,24 euro che dovrebbe costituire una minus secca.
Dal punto dio vista dell’opzione, bisogna capire cosa significa livello fiscale l'esercizio e il ritiro dei titoli sottostanti. Si è sicuramente realizzato un credito secco di 17,24 euro per azione nel momento della vendita della call. Se si considera questa come plus (indipendentemente dal valore del titolo STM a scadenza), i conti tornano, La call realizza una plus pari alla minus della vendita forzata alla controparte delle azioni a strike 26.
Questo modo (strano) di vedere le cose considera distinte le operazioni relative ai due titoli, ma rende compatibile il risultato finale. Nessun guadagno ne perdita. Ma perché introdurre questa complicazione?. Vediamolo del punto di vista dell'acquirente della call.
Vediamo la stessa situazione dal lato long della scommessa (long call)
La vendita della call implica che dal lato opposto ci sarà chi l'ha comprata. Quindi dal punto di vista del compratore egli avrà in portafoglio l'opzione call, comprata, con prezzo di carico di 17,24 euro. Quindi alla scadenza si troverà un 500 azioni STM al prezzo di carico di 26 (strike della call, supponiamo sempre che il prezzo di STM a scadenza sia 43,24), mentre la call deep in the money sparirà dal suo portafoglio. Immaginiamo questa volta che egli NON venda le 500 azioni che compaiono "dal nulla" nel suo portafoglio nello stesso giorno di esercizio della call. La call è sparita, ma le azioni rimangono. Dal punto di vista fiscale, questa volta l'operazione non può essere vista come l'insieme delle due operazioni (scadenza della call e assegnazione delle azioni), perché le azioni rimangono lì, non sono ancora state vendute. Ma allora come viene tassata la call acquistata, perché quella è sicuramente l'unica operazione conclusa. Non può che essere considerata una minus pari al valore della call in acquisto. E' un pò come se la call scadesse senza valore. Solo in questo modo i conti tornano. Non è possibile infatti che il "sistema" si ricordi come vengono acquistate le azioni STM, cioè la loro provenienza, per poterle tassare quando sono vendute. Quando saranno vendute sarà tassata la plusvalenza (se c'e') tra il prezzo al momento della vendita e lo strike 26. Immaginiamo, che tale prezzo sia ancora 43,24. Quanto è stato il vero guadagno dell'investitore ? Sicuramente prezzo azione venduta-strike = 43,24-26 = 17,24 euro per azione, tuttavia nel passato aveva comprato la call, che a 17,24 euro per azione, e che se costituisce una minus, va a compensare esattamente la plus da vendita da azione, come deve essere in quanto di fatto non ha realizzato nessun guadagno.
Si fa notare che solo in questo modo i conti tornano e la posizione di entrambe gli attori del mercato è compatibile con la necessità che il sistema possa non ricordarsi della provenienza delle azioni STM, lato long della scommessa e che le date di regolamento delle opzioni e azioni sono diverse (in Italia, non so in altri paesi)
Ho notato infatti che in Svizzera l'esercizio delle stock option aziendali, funziona proprio così. L'operazione di esercizio de stock option e vendita immediata delle azioni implica in realtà due operazioni distinte (anche se in questo caso potrebbero essere considerate una singola operazione), anche perché le azioni potrebbero essere vendute in un secondo momento. L’esercizio delle opzioni in the money vengono considerate una perdita pari al valore dello strike mentre la vendita delle azioni assegnate vengono considerate un introito secco pari la valore dell'azione venduta in un certo momento. La differenza (valore intrinseco) tiene conto dello strike della stock option. Ma dal punto di vista fiscale sono due cose diverse.
Sono curioso di vedere come queste operazioni (short e long) sono considerate del punto di vista fiscale da noi.
Grazie!