Grazie intanto per la risposta del Signor Tiziano, come sempre molto preciso e competente.
Ripropongo però ancora la domanda formulandola diversamente e più correttamente con delle considerazioni che, alla luce delle sue precisazioni, spero siano esatte.
Oggi 24.04.18 la quotazione di ISP è pari a 3.195
Scadenza: 12.2018
Strike: 4
Costo put (lato denaro): 0.9465
Vendo put con strike 4 al prezzo di 0.946. Sul mio conto mi appare immediatamente la somma di 946,5 € vincolata però fino a dicembre 2018. Chiaramente la banca provvederà contestualmente a mettere da parte un margine di garanzia.
Da quello che ho capito, e come giustamente dici anche tu, non appena il sottostante scende al di sotto di 3.195 comincio ai perdere in maniera "illimitata".
Per valori del sottostante compresi tra 3.195 e lo strike di 4, io, che sono il venditore, nè ricaverò un beneficio, mentre il compratore una perdita. E quanto più il sottostante si avvicina allo strike tanto più sarò in guadagno. La somma versata da chi compra l'opzione sarà interamente nel mio conto quando il sottostante quota 4. Per valori di Intesa ancora superiori guadagnerei in maniera "illimitata".
Per ciò che riguarda la convenienza per l'acquirente della facoltà di richiedere l'esercizio, ho capito quanto segue.
1) l'esercizio è possibile se e solo se il sottostante in qualunque momento, e fino a scadenza, è al di sotto dello strike.
2) Supponiamo che il sottostante quoti 3,5 e che nel frattempo il valore dell'opzione sia sceso per ipotesi a 0.6. L'acquirente comprerebbe le azioni sul mercato al prezzo corrente di 3500 €., per vendermele al prezzo di strike con un guadagno di 500 €.
Però ricordiamoci che lui ha speso 946.5 € per aprire la posizione di acquisto, subendo quindi una perdita secca di 446,5 €. Ne deduco che con il sottostante
su quel livello non avrebbe convenienza a fare ciò. Sarebbe meglio per lui chiudere la posizione rivendendo la Put per ricavarci 600 € perdendo solo 346,5 € e non 446,5.
Se invece il mercato dovesse volgere a suo vantaggio con una discesa della quotazione del titolo azionario, la situazione cambierebbe radicalmente. Ad es. a 3 euro di ISP potrebbe richiedere l'esercizio trovandosi con un guadagno di 53.5 € (4000-3000 -946.5). Dovrebbe però verificare che il prezzo della Put (che nel frattempo è aumentato) non sia superiore a a 1000 €. In questa eventualità sarebbe indifferente richiedere l'esercizio o chiudere la posizione.
Infine mi piacerebbe che mi spiegassi come ci si deve comportare in situazioni di opzioni poco liquide o addirittura per nulla scambiate.
Spero di non avere scritto delle castronerie, perché se così fosse dovrei operare una profonda riflessione su come sto affrontando lo studio di questi fantastici
strumenti.
Grazie ancora.
Antonio