Leggerò con interesse questo studio.
Io sto lavorando ad un uso combinato di due analisi: una sulla vola ed una sui rendimenti.
A partire dai dati ad alta frequenza (5 minuti) si calcola la "vera" (o la più vicina alla vera) volatilità del titolo e si procede al forecast qualche step in avanti (roba di barre a 5 minuti, max 1 ora).
Contemporaneamente si stima un parametro chiamato coefficiente di Hurst per descrivere la legge di potenza che descrive la dinamica dei rendimenti in quel preciso momento.
Il tutto deve servire per capire il livello di noise che può esserci attorno a determinati livelli sui quali sono previsti i nostri aggiustamenti.
Le soglie di intervento andrebbero quindi modulate sulla base dei risultati.
Se ad esempio dovessi stinare un coefficiente di Hurst prossimo a 0.5 so che il titolo è in una fase in cui il suo comportamento è del tutto casuale, imprevedibile. Se il forecast di vola mi dice che la vola è costante nelle prossime barre dovrebbe essere un segnale che il mercato stazionerà lì e che quindi le mie sogli di intervento vanno spostate di un tot di punti che posso definire sulla base della vola prevista.

Un'ulteriore possibilità è applicare l'analisi per stimare il coefficiente di Hurst direttamente alla serie della vola realizzata in modo da cercare di prevedere i regimi che la caratterizzano e comportarsi di conseguenza.